Gli antagonisti attaccano Quinta Colonna: minacce a giornalisti e residenti

17 Nov 2015 9:10 - di Franco Bianchini
paolo del debbio

Un’altra prova della “democrazia” a uso e consumo dei centri sociali. Quinta Colonna è un programma che dà fastidio? Bisogna bloccarlo con la violenza, così come si fa con le manifestazioni del centrodestra o con qualunque cosa non sia in linea con i diktat degli antagonisti. Ecco allora che la giornalista Nausicaa Della Valle, inviata della trasmissione condotta da Paolo Del Debbio, è rimasta bloccata all’interno di un bar nel quartiere di Centocelle, a Roma, proprio per l’irruzione di un gruppo di giovani appartenenti ai centri sociali. Nel mirino anche i cittadini che dovevano prendere la parola nei collegamenti di Quinta Colonna.

L”attacco e Quinta Colonna e le parole di Magdi Allam

«Durante la diretta con il programma di Retequattro – dice una nota – una cinquantina di persone ha inveito contro la giornalista e i suoi ospiti, abitanti della zona, insultandoli e obbligandoli a interrompere il collegamento».

«Solidarieta a Nausicaa Della Valle, collega di Quinta Colonna, che non ha potuto svolgere un collegamento in esterna in diretta da Roma perché minacciata da alcuni antagonisti» è stata espressa da Pierfrancesco Gallizzi, consigliere della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, a nome del Movimento Liberi Giornalisti. «Inammissibile e inaccettabile – aggiunge Gallizzi – che non si possa svolgere il proprio lavoro perché un gruppo di violenti decide di “interrompere le trasmissioni”. La libertà d’espressione e il diritto di cronaca non possono essere un optional».

Tra gli ospiti in studio della puntata c’era Magdi Cristiano Allam, giornalista e scrittore, che su facebook aveva ribadito: «Per sconfiggere i terroristi islamici bisogna combatterli militarmente nei loro covi in Libia, Siria e Iraq, così come dobbiamo scardinale i loro luogi fisici e virtuali, che significa moschee e siti jihadisti, dove si pratica il lavaggio di cervallo che trasforma le persone in robot della morte».

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