Già liberi i teppisti rossi di Bologna: è la giustizia all’italiana di Renzi & Co.
“Fuori subito, nonostante assalti, aggressioni ai poliziotti e gli zaini zeppi pieni di petardi e cappucci neri. Vanno a processo per direttissima i tre antagonisti fermati domenica durante gli scontri che si sono scatenati intomo alla manifestazione del centrodestra a Bologna. E sono stati subito liberati dal giudice. Per tutti e tre, incensurati – e per questo motivo non sono state prese misure cautelari – l’udienza è fissata per il 23 novembre. L’accusa è di oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale. Due di loro, di area anarchica, un 25enne ed un 26enne, entrambi residenti a Treviso, già noti alle forze dell’ordine, si sono opposti a un controllo di polizia prima dell’inizio dei tre diversi cortei organizzati da Giovani Comunisti e centri sociali”, scrive Libero”.
Giudice ha rimesso subito in libertà anarchici e antagonisti fermati a Bologna
In via Irnerio, a Bologna, i due attivisti hanno opposto resistenza agli agenti ferendo un poliziotto, che ha riportato un trauma al ginocchio. Sono stati arrestati per resistenza, lesioni, minacce a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le generalità. Nei loro zaini sono stati trovati petardi, guanti e ginocchiere oltre a delle cerate nere con cappuccio. Sarebbero servite, spiega la polizia, per tentare il blitz alla zona rossa, ovvero piazza Maggiore, dove era in corso la manifestazione del centrodestra. Il terzo fermato, proveniente dal modenese, ha 22 anni. Il caso fa esplodere la polemica: il tema della giustizia e della difesa dei cittadini è molto sensibile. Il leader della Lega Matteo Salvini insorge: «Sono già liberi i due bravi ragazzi dei centri a-sociali arrestati per resistenza e lesioni contro polizia e carabinieri. Più di 5 anni di galera al povero Ermes Mattielli, che si era difeso dai ladri, e neanche 12 ore a chi picchia un poliziotto. La giustizia italiana mi fa schifo».
Salvini durissimo: “La giustizia italiana mi fa schifo”
Si associa Giovanni Toti, presidente della Liguria e consigliere politico di Forza Italia, che si proclama «senza parole». Il ministro dell’Interno Angelino Alfano commenta invece: «Noi con le nostre forze di polizia li abbiamo arrestati. I magistrati li hanno scarcerati, l’opinione pubblica giudicherà». Frase che ha scatenato la reazione dell’Anm, il sindacato delle toghe, per cui le parole del ministro «rischiano di alimentare la falsa idea di un presunto contrasto fra la magistratura (dipinta come lassista) e le forze dell’ordine. La magistratura», replica l’Anm, «è tenuta ad applicare la legge che per le misure cautelari prevede forti limiti e divieti di applicazione, soprattutto nei casi di imputati incensurati». Per Giorgia Meloni (Fdi) tutto questo «è un classico: siamo davanti ai soliti figli di papa che si sentono intoccabili e liberi di devastare le città e picchiare gli agenti, perché tanto hanno qualcuno che li protegge nelle Istituzioni e nella politica. Piena solidarietà ai poliziotti aggrediti”.