Raggiro di oltre due milioni di euro ad Aurelia Sordi: in dieci a processo
Tutte a giudizio le dieci persone coinvolte nel presunto raggiro da 2,5 milioni di euro ai danni di Aurelia Sordi, la sorella dell’attore Alberto, morta la notte tra l’11 ed il 12 ottobre dello scorso anno. Lo ha deciso il gup Costantino De Robbio. Il processo comincerà il 17 febbraio 2017. Il processo, sollecitato dal pm Eugenio Albamonte, è stato disposto per Arturo Artadi, autista di Alberto Sordi e factotum della famiglia, gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina ed il notaio Gabriele Sciumbata, tutti imputati per circonvenzione di incapace. Altri sei dipendenti della famiglia Sordi sono accusati di ricettazione.
Aurelia Sordi raggirata per due miliardi e mezzo
Artadi, gli avvocati Piccolella e Farina e il notaio Sciumbata, sono imputati in relazione alla delega firmata ad Artadi da Aurelia Sordi, unica erede di Alberto, per l’amministrazione dei suoi conti correnti. Gli altri sei dipendenti della famiglia Sordi, ovvero una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri ed una governante, erano invece destinatari di donazioni provenienti dal patrimonio di Alberto Sordi, per un valore che va dai 150mila ai 400mila euro, ossia 2,5 milioni di euro equivalenti a circa il 20% del patrimonio che Aurelia ereditò dal fratello. Questo patrimonio ora si trova nelle disponibilità della Fondazione Casa Museo Alberto. In relazione a queste donazioni, l’avvocato Piccolella è stata assolta per uno dei capi di imputazione: quello di patrocinio infedele. L’accusa era legata ai 18mila euro ricevuti per gli atti predisposti.