Una messa per fermare «l’invasione musulmana». Il parroco si rifiuta

6 Ott 2015 14:39 - di Bianca Conte

La sottile linea di confine che nella mentalità corrente separa Islam e invasione musulmana, jihad e guerra di tagliagole, si assottiglia sempre di più, animando l’infinito dibattito sulla paura che ne consegue. Perché, inutile negarlo, dalla massiccia presenza di musulmani in Italia, ai conflitti di matrice islamica in corso nel mondo, di motivi per temere ce ne è più di uno. O così, almeno, deve aver pensato un anonimo fedele di un piccolo comune del trevigiano, deciso a chiedere la celebrazione di una messa per implorare la Vergine di fermare «l”invasione musulmana» in Italia.

Una messa per fermare l’«invasione musulmana»

Una peghiera che invoca l’intercessione della Madonna a tutela della sopravvivenza dei cattolici o almeno, della pacifica convivenza tra etnie religiose: un principio disatteso – in Iraq come in Siria – proprio laddove la minoranza cristiana è più ferocemente rinnegata e perseguitata. Una richiesta, quella avanzata dal pio uomo di Codogné, rimasta tristemente inascoltata nonostante l’intenzione sia addirittura finita sul bollettino parrocchiale, con somma e ovvia delusione religiosa e sociale: il parroco, infatti, fanno sapere dalla comunità trevigiana, non ha intenzione di riconoscere legittimità alla paura, come alla richiesta che ne è scaturita, optando per la decisione di non far nulla in questo senso. Di più: il sacerdote è addirittura intervenuto personalmente sulla vicenda e, nel tentativo di spiegare il perché di tanto e tale diniego, ha commentato: «Se non mi fosse stata segnalata, già stampata sul bollettino – ha dichiarato il parroco, don Michele Maiolo – di quella frase non mi sarei mai accorto». Ma tra l’ignorare casualmente la richiesta e il volerla specificamente delegittimare il passo non è poi così breve…

Il rifiuto del parroco

«La lista delle intenzioni è compilata da un gruppo di ragazzi volontari che trascrivono meccanicamente le diciture trovate nei foglietti dentro le buste, in un file che poi viene stampato – ha proseguito il parroco continuando ad argomentare il no alla supplica. «Evidentemente – ha poi concluso – nella loro ingenuità i ragazzi in questione non si sono preoccupati di chiedermi chiarimenti, e io non ho controllato. Lo avessi fatto, quell’espressione non sarebbe mai stata pubblicata». La richiesta della messaper invocare l’intercessione della Madonna a difesa dei cristiani e contro «gli invasori musulmani» – ha riferito poi anche Il Gazzettino – era stata formulata con una donazione di 10 euro, in busta anonima. Un’offerta che però, questa volta, non accompagnava  richieste di salvezza dell’anima di qualche defunto, come avviene di solito, ma nientemeno la preghiera rivolta alla Vergine di arginare e porre fine all’orrore del terrorismo islamico. Il sacerdote ha minimizzato l’accaduto, circoscrivendolo allo stato d’animo di un caso singolo che «il buon Dio saprà interpretare»; ma in realtà l’anonimo fedele di Codogné non è il solo, e non sarà certo l’ultimo, intervenuto a scomodare i santi per fermare l’avanzata dei fanti dell’integralismo che uccide.

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