Cadono calcinacci in una scuola, ferito un bimbo e una maestra. Ma è giallo

9 Ott 2015 15:46 - di Desiree Ragazzi

Cadono calcinacci dal tetto di una scuola: ferito lievemente un bambino e l’insegnante. L’episodio si è verificato nel plesso della scuola don Bosco a Favara, in provincia di Agrigento. Il bambino è un romeno disabile di 11 anni che frequenta la quinta elementare: visitato è stato già dimesso e i medici del pronto soccorso lo hanno giudicato guaribile in sette giorni. Colpita anche l’insegnante di sostegno che è stata ricoverata per controlli. La scuola don Bosco è stata realizzata, in via Della Grazia nel 1953. Secondo gli accertamenti del responsabile della sicurezza della scuola, Riccardo Lo Brutto, sul tetto non c’erano infiltrazioni d’acqua, né tanto meno umidità. Lunedì i tecnici dell’ufficio tecnico comunale cercheranno di stabilire le modalità di intervento.

Cadono calcinacci in una scuola, il sindaco: il tetto era in ottimo stato

Sul posto è arrivato il sindaco Rosario Manganella. «Quello che è accaduto è strano – ha detto – Ed è stato accertato anche dai responsabili dell’ufficio tecnico che il tetto di quella classe, al primo piano dello stabile, fosse in perfette condizioni, a differenza di altre aule dove si notano invece vecchi segni di infiltrazione d’acqua». E ancora: «Non è una situazione drammatica. Quell’aula non dava davvero assolutamente alcuna preoccupazione». I vigili del fuoco di Agrigento hanno, intanto, interdetto il primo piano della scuola. «Da lunedì mattina, oltre ai controlli effettuati adesso, i tecnici del Comune saranno alla Don Bosco – ha aggiunto il sindaco – per fare ulteriori verifiche. Gli alunni che affollano il primo piano dell’immobile, probabilmente, verranno dirottati, dalla dirigente scolastica, su altri plessi dell’istituto comprensivo presente in città». È intervenuta anche la dirigente scolastica, Brigida Lombardi: «È tutto sotto controllo. La scuola continuerà a funzionare. Lunedì prossimo, cinque aule, quelle del primo piano, dovranno essere sistemate. I bambini verranno a scuola e poi si stabilirà dove ci sono i posti per ospitarli temporaneamente. Ho sentito al telefono la maestra ed è tranquilla».

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