Salvini al CARA di Mineo: scambio di accuse con Alfano e il vescovo

4 Set 2015 7:19 - di Redazione

Oggi al “Centro di accoglienza richiedenti asilo” di Mineo è atteso l’arrivo di Mat teo Salvini. E si alza di un tono il livello di scontro tra il segretario della Lega Nord e il ministro dell’Interno Angelino Alfano. «Salvini specula sui morti», non usa mezzi termini il titolare del Viminale, «il Cara di Mineo è stato aperto dalla Lega, questa è una verità storica». «Salvini», prosegue il leader del Nuovo centrodestra, «è l’espressione di un razzismo che oggi è il germe più pericoloso in Europa». Il Vecchio Continente «ha avuto i lager 70 anni fa, non 700 anni fa, abbiamo in giro una serie di esponenti politici che sono a favore del buio delle menti, del sonno della ragione, vogliono far tornare l’Europa a un passato che non vogliamo rivivere».

Alfano da’ del “razzista” a Salvini e ricorda i lager

«Io sarei un razzista? Parla colui che sta trasformando il Mediterraneo in un cimitero», scrive il leader del Carroccio sulla sua pagina Facebook. Alfano è «un incapace, attaccato alla poltrona, mi fa pena. Ma grazie agli elettori, fra poco, ruspa per Alfano!». E questa sembrerebbe essere anche la parola fine su ogni tentativo di ricostruire un centrodestra che vada da Salvini ad Alfano. Forse è meglio – si legge su “Libero” – se Silvio Berlusconi si mette l’animo in pace. Ma il Matteo padano ne ha anche per Renzi: «Ormai è passaparola tra i profughi di mezzo mondo: “Andate in Italia, Â fanno passare tutti ed è facile chiedere asilo”. Renzi è un disastro, prima lo cacciamo e meglio è».

«Incapace, attaccato alla poltrona, mi fa pena. Ma grazie agli elettori, fra poco, ruspa per Alfano!»

In Sicilia (dove ieri la Guardia Costiera ha salvato una migrante che aveva appena partorito su di un barcone), c’è chi non lo aspetta a braccia aperte. Come il vescovo di Caltagirone Calogero Peri: «Non so cosa venga a dire Salvini, certo qualcosa dovrà dirla a Maroni che ha voluto il Cara, noi non lo volevamo». Mineo è una polveriera. Dopo l’uccisione dei coniugi di Palagonia per mano di un diciottenne ivoriano ospite del centro, c’è un clima molto esasperato. Cosi Peri invita «a non fomentare l’odio» perché «qualcuno» su questa situazione «continua a marciarci».

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