Roma, allarme crimini sessuali: sorelle molestate in treno da un bengalese
È allarme crimini sessuali a Roma. Un allarme giustificato dai continui – davvero troppi – episodi di aggressione, molestie, stupri, segnati da una spaventosa ricorrenza: l’ultimo caso, allora, riguarda due ragazze, due studentesse universitarie della Capitale, assalite da un bengalese trentacinquenne nello scompartimento di un treno.
Crimini sessuali a Roma, bengalese molesta due sorelle sul treno
Le due sorelle romane, che studiano nella città scaligera, erano sul treno che da Verona le riportava a casa. Lo scompartimento era occupato solo da loro due e così il bengalese ha pensato bene di aggiungersi come terzo viaggiatore. Una scelta apparsa subito come inquietante alle due ragazze che, di lì a poco, l’uomo ha infatti cominciato a intimidire, prima, e a infastidire pesantemente, poi le due vittime, palpeggiandole mentre stavano dormendo. Una situazione insostenibile dalla quale la sorella minore è riuscita a liberarsi e che, una volta sfuggita alla stretta dell’aggressore, è stata denunciata agli agenti della Polfer che fortunamtamente erano a bordo del convoglio. Così, una volta boccato il bengalese è stato preso in consegna dai poliziotti appena messo piede alla Stazione Termini. Facile arrestare l’uomo, sarà sicuramente più difficile smaltire la paura e cancellare il ricordo di questa brutta esperienza.
Roma in ostaggio dei violenti
Ma quello delle due sorelle molestate in treno è solo l’ultima delle aggressioni fisiche subite da una donna a Roma: come dimenticare, infatti, il caso della tassista violentata a Ponte Galeria da un ragazzo come tanti; un cameriere di cui è stata ricostruita una doppia vita, accusato di aver picchiato, violentato e rapinato a maggio scorso la sua vittima. Un’aggressione feroce e imprevedibile, subita da una donna che stava facendo il suo lavoro e alla luce del sole. E ancora: come dimenticare il caso della ragazzina intercettata mentre era con le amiche alla fermata dell’autobus, di ritorno a casa dopo aver assistito allo spettacolo dei fuochi artificiali di San Pietro e Paolo, stuprata da un sottufficiale della Marina militare che, prima, con l’inganno ha costretto la sua vittima a seguirlo, e poi ha brutalmente abusato di lei, con la minaccia di ucciderla… Sono storie, ahinoi, di ordinaria violenza nella Roma di Marino. Storie di drammi che si consumano con una velocità e una efferatezza incredibili, e che – forse altrettanto velocemente – la memoria collettiva archivia nelle pagine della cronaca nera, nelle teche della memoria metropolitana, ma che sono una realtà ormai quotidiana in una città sempre più in ostaggio di violenza e degrado.