Anche l’Isis celebra l’11 settembre: gli hacker islamici colpiscono gli Usa

11 Set 2015 19:02 - di

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e la first Lady Michelle hanno osservato un minuto di silenzio insieme con lo staff della Casa Bianca nella south lawn della residenza a Washington, dando così il via ad una giornata di commemorazioni in tutto il Paese per il 14° anniversario degli attacchi dell’11 settembre 2001. Cerimonie si sono svolte anche a New York e al Pentagono. «14 anni dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre, onoriamo coloro che abbiamo perso. Salutiamo coloro che garantiscono la nostra sicurezza. Ci leviamo più forti che mai», ha detto il presidente degli Stati Uniti. Anche i terroristi islamici hanno festeggiato, ma a modo loro: l’organizzazione dello Stato islamico (Isis) afferma di aver lanciato una serie di attacchi telematici contro siti istituzionali Usa, tra cui le banche dati dell’Fbi e della Casa Bianca, nell’anniversario dell’11 settembre. Lo si apprende da account Twitter che si dicono affiliati al gruppo jihadista. Si accavallano sui social network notizie della campagna di attacchi telematici condotti dall’Esercito islamico elettronico e dagli Hacker del califfato con la parola d’ordine in arabo e in inglese “L’America sotto attacco” (America under attack).

L’Fbi conferma l’attacco degli hacker del Califfato

Secondo le fonti i tecnici informatici dell’Isis hanno violato le banche dati dell’Fbi, della Casa Bianca, della Cia e di banche saudite (tra cui la Amarah Bank) con sede negli Stati Uniti. Nei vari messaggi apparsi nelle ultime ore si lancia un ultimatum alle autorità americane di «smettere gli attacchi contro i musulmani entro sette giorni». In caso contrario, si legge nei post, saranno divulgate informazioni segrete su agenti Cia e Fbi nel mondo, sui conti bancari segreti di principi sauditi, informazioni sulla vita privata della coppia presidenziale Barack e Michelle Obama, dettagli delle operazioni dell’aviazione e dell’esercito americano, dell’agenzia spaziale Nasa, dell’autorità portuale di New York. A riprova della loro serietà i presunti “hacker del Califfato” pubblicano sui loro account sedicenti account email personali di Barack e Michelle Obama e i numeri dei telefoni cellulari della First Lady. Da parte sua l’Fbi mette in guardia sulle minacce di cyber attacchi contro siti web legati al governo degli Stati Uniti nell’anniversario dell’11 settembre da parte di hacker ispirati dall’Isis. L’agenzia federale consiglia allerta anche alle società private che hanno legami con il governo Usa. Non è chiaro quanto le minacce siano credibili e nella sua nota l’Fbi le definisce soltanto come possibili, sottolineando tuttavia che alcuni episodi sospetti si sono verificati in passato e suggerendo quindi una serie di misure precauzionali. In particolare l’allerta nasce da alcuni tweet che rivendicano tali attività e in cui compare l’hashtag #AmericaUnderHacks. Si nota inoltre che sono già state postate online alcune informazioni relative a personale del governo Usa, ma che si tratta di materiale già rintracciabile sul web e che risulta riciclato da diversi anni fa, riferisce la Abc citando fonti. Il gruppo poi cui si fa più spesso riferimento si firma online come Islamic Cyber Army (Ica) e si prevede che questa sigla possa rivendicare anche attacchi e intrusioni online effettuati da altri.

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