L’Ad di Ama voluto da Renzi e Marino: Roma sporca? E’ colpa dei romani

28 Set 2015 17:32 - di Paolo Lami

Roma sporca? E’ colpa dei romani. Parola di Daniele Fortini, amministratore delegato di Ama, la municipalizzata capitolina dei rifiuti che dovrebbe tenere pulita la città.
Fortini, una delle ultime frettolosissime nomine di Ignazio Marino al vertice della municipalizzata (il predecessore, Ivan Strozzi, è durato cinque giorni e poi è saltato come un tappo di champagne fra l’imbarazzo della giunta capitolina targata Pd perché si è scoperto che era indagato per traffico di rifiuti dalla Procura di Patti) è una “creatura” di Renzi: ex-sindaco di Orbetello ed ex-vicepresidente della Fiorentinambiente, oggi Quadrifoglio Spa, l’Azienda Speciale gestione rifiuti di Firenze, Fortini è il burocrate che, per conto del Partito, ha sempre tenuto i rapporti con il mondo delle utilities che ruotano intorno alla mondezza.
Reddito da oltre 100.000 euro l’anno – «grazie Roma», canterebbe Venditti – , una discreta passione per le barche e il vezzo di mandare in giro il curriculum con scritto ben in evidenza «sottoscrivo abitualmente donazioni e destino il 5×1.000 dei tributi dell’anno ad Onlus, laiche e cattoliche, che hanno cura dei bambini del mondo», il manager “certificato” Pd ha incassato più poltrone che attestati di simpatia. E certo l’ultima uscita non lo aiuterà ad alzare la media.
«La penso come la maggioranza dei romani – dice Fortini ai microfoni di Radio 24 parlando della gestione dei rifiuti a Roma e citando uno sconosciuto sondaggio – e cioè che se la città è sporca è perché qualcuno la sporca».
«Lo vedo anch’io che Roma non è pulita come dovrebbe esserlo – ammette Fortini dall’alto dei suoi 3 Master (ma di nessuna laurea) – Ma il 55 per cento dei cittadini, intervistato sul tema, dice “la colpa è dei romani” e non “la colpa è dell’azienda e dei suoi dipendenti”. Io la penso come la maggioranza dei romani».
Poi il burocrate di partito porge la perla di saggezza ai romani: «la prima regola del mantenere la pulizia è non sporcare. Dobbiamo fare appello a un miglioramento di efficienza dell’Ama, a una maggiore produttività dei nostri lavoratori, e a ristabilire regole di legalità, ma poi se tutto questo non si accompagna a una coscienza civica rinnovata da parte dei cittadini non ce la faremo mai».
Secondo Fortini «i romani sono innamoratissimi della loro città» ma «c’è molta indisciplina perché usano i beni pubblici, i luoghi comuni, quelli di socialità e di relazione come se non gli appartenessero. Il servizio talvolta può essere irregolare, qualche volta lento, ma c’è. Con la collaborazione di tutti cominceranno a sparire i sacchi dalle strade, quindi i gabbiani, i topi, e la città sarà certamente più pulita». Da qui agli elogi ad Alessandro Gassmann il passo è breve: «A lui va un applauso perché ha avuto il coraggio di dire “è anche responsabilità mia”. Certo questo sforzo non è sostituivo perché la gente paga le tasse e ha diritto al servizio ma insieme ce la possiamo fare». Sembra di sentir parlare Matteo Renzi.

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