La polizia: «Arrestiamo i delinquenti e li fanno uscire subito». Ecco i fatti

23 Set 2015 8:45 - di Fulvio Carro

«A tutto si pensa tranne che alla certezza della pena per i delinquenti. Proprio per questo il compito dei poliziotti diventa sempre più difficile. Gli agenti vengono aspettati al varco per punirli, gli spacciatori e i criminali vengono trattati bene e escono subito dalla galera». Parole durissime quelle del sindacato indipendente di polizia (Coisp). La rabbia viene fuori per due episodi che hanno scatenato un mare di polemiche.

 Gli ultimi due casi che hanno provocato la rabbia della polizia

Primo caso: un tunisino di 30 anni, clandestino senza casa e lavoro, è stato fermato per spaccio di droga. Si è visto convalidare l’arresto ma è stato subito rimesso in libertà con il solo divieto di dimora in Veneto. L’uomo ha patteggiato la condanna a un anno di reclusione senza la sospensione cautelare della pena, ma dopo una notte in cella di sicurezza è tornato libero. Eppure aveva alle spalle altri due patteggiamenti a un anno e otto mesi (per rapina e lesioni) e a un anno e due mesi (per detenzione di sostanze stupefacenti) oltre a una sfilza di denunce per reati legati all’ingresso come irregolare e allo spaccio.

Secondo caso: un uomo di 47 anni, italiano, tossicodipendente e disoccupato, nel cuore della notte si è presentato a un bar di Padova in stato di ubriachezza brandendo un grosso machete lungo 55 centimetri. All’interno del locale era in corso una festa e i giovani erano fuori a chiacchierare quando si sono visti piombare addosso l’uomo con il machete. La situazione è degenerata e l’uomo ha sferrato un fendente sul tavolo del locale, minacciando un diciottenne che poi è rimasto ferito. Il 47enne è stato arrestato ma, dopo le formalità di rito, è tornato subito in libertà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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