Immigrati, è scontro tra Croazia e Ungheria. Attesi altri quarantamila

19 Set 2015 19:27 - di

Nuove accuse di Budapest a Zagabria sulla crisi dei profughi. Dopo il portavoce del governo, a puntare il dito contro la Croazia è stato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, che ha rinfacciato al Paese vicino di aver mentito all’Ungheria e all’Unione europea parlando dell’esistenza di un accordo bilaterale sull’invio di migliaia di migranti dalla Croazia al confine ungherese. «Invece di preoccuparsi e prendersi cura dei profughi, li hanno inviati in Ungheria. È questa la solidarietà europea?», ha detto Szijjarto in una conferenza stampa, come riferito dai media a Belgrado. Per questo, ha aggiunto, l’Ungheria accelererà l’innalzamento di barriere al confine con la Croazia, là dove sarà necessario. «Noi vogliamo proteggere l’Unione europea, le frontiere della zona Schengen e l’Ungheria in conformità alle norme europee», ha ancora detto Szijjarto. E infatti l’Ungheria ha completato la barriera di filo spinato di 41 chilometri alla frontiera con la Croazia. «La barriera difensiva è stata portata a termine», ha detto un portavoce del ministero della Difesa. Gli altri 330 chilometri del confine con la Croazia sono segnati dal fiume Drava, difficilmente valicabile dai migranti.

In Croazia stanno per arrivare altre decine di migliaia di migranti

E si è appreso che nei prossimi due giorni la Croazia si aspetta l’arrivo di altri 40 mila migranti. Lo ha detto il presidente croato Kolinda Grabar-Kitarovic, citato dal portale Index.hr, parlando dell’emergenza che vive il suo Paese e spiegando la ragione per la quale sarà inevitabile il ricorso di Zagabria all’esercito. «Vogliamo aiutare tutti – ha detto il presidente – ma prima di tutto vogliamo proteggere i nostri cittadini e garantire loro una vita normale, come pure la stabilità dello stato croato». Intanto il premier serbo Aleksandar Vucic ha chiesto al collega ungherese Viktor Orban di riaprire al più presto il valico di frontiera serbo-ungherese di Horgos, strategico trovandosi lungo l’autostrada fra Belgrado e Budapest. «Per la chiusura abbiamo già subito un ingente danno economico», ha detto Vucic ai giornalisti. A Horgos nei giorni scorsi, davanti alla barriera anti-immigrati che corre lungo il confine, si erano registrati duri scontri fra profughi e polizia ungherese con un bilancio di 300 feriti.

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