Ai sommelier cinesi piace rosso: il vino italiano alla conquista di Pechino
Vino, quel nettare di bacco che inebria l’animo… e conquista i sommelier del Celeste Impero: in questi giorni nelle cantine più prestigiose d’Italia si parla cinese per la presenza del gruppo di sommelier e professionisti del settore che partecipano ad un Educational mirato ad apprendere i segreti del vino italiano. Un progetto promosso e organizzato dal Comitato Grandi Cru d’Italia (i 100 migliori produttori della penisola), grazie al sostegno di Padiglione Italia EXPO 2015 e Ice – Italian Trade Agency.
I segreti del vino italiano
Il progetto mira a formare professionisti cinesi che a loro volta diventino formatori di altri professionisti in patria. Per far conquistare al vino italiano il più importante mercato del mondo, dove l’Italia ha oggi una quota solo del 7% contro il 50% della Francia – osserva in una nota il Comitato Grandi Cru –«sono essenziali la formazione e la divulgazione delle caratteristiche che ha il vino italiano, unico al mondo per rapporto prezzo qualità e ricchezza di varietà». Molto importante a questo scopo – aggiunge il Comitato Grandi Cru – è la collaborazione avviata con i Comitati Provinciali creati dal governo cinese in ogni area del paese, per accompagnare l’aumento esponenziale di fruizione del vino con programmi di educazione a favore di operatori di settore, per evitare che la continua crescita avvenga in maniera sconsiderata.
Cina e vino rosso doc
In Cina è molto apprezzato il vino rosso; nel 2013 il paese del Dragone si è segnalato come maggior consumatore mondiale, con un incremento record del 136 per cento rispetto al 2008, mentre nello stesso periodo si è verificato un calo del 18 per cento in Francia e del 5,8 per cento in Italia. La selezione dei partecipanti all’Educational è stata condotta dal Comitato insieme ai responsabili provinciali cinesi, sotto la guida del Comitato Provinciale del Guangdong, ed ha portato alla creazione di una delegazione di 30 professionisti, educatori, sommelier, importatori e giornalisti, tutti con ampia esperienza e un background solido nel mondo del vino internazionale, con un’età media di 35 anni, in maggioranza donne, e con una buona conoscenza della lingua inglese. La durata del programma è di un mese: per tre settimane i professionisti cinesi hanno seguito e seguiranno le lezioni di docenti e formatori dell’Università degli Studi di Milano e di Ais- Associazione Italiana Sommelier, mentre i fine settimana e l’ultima di corso sono dedicati a esperienze sul campo, presso le aziende socie del Comitato Grandi Cru. In prima linea per il supporto all’incoming dei professionisti cinesi sono le Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana.