Sempre più cinghiali in Europa: ed è tutta colpa del clima più mite
Potrebbe essere effetto del clima il sovrannumero di cinghiali. E non solo in Italia, dove il problema è stato attenzionato dopo la tragedia accaduta a Cefalù, costata la vita ad un agricoltore del luogo. Il numero di cinghiali in Europa è infatti in crescita costante dagli anni Ottanta, e la causa potrebbe appunto essere l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico. L’ipotesi è dei ricercatori dell’università di Medicina veterinaria di Vienna, che hanno analizzato i dati sulla presenza di questi animali nell’ultimo secolo e li hanno messi a confronto con temperature e precipitazioni. La diffusione dei cinghiali crea problemi per l’agricoltura ma anche per l’incolumità umana, come dimostra il caso dell’uomo ucciso la settimana scorsa a Cefalù. Addirittura, stando al nuovo studio, il fenomeno sarà sempre più grave. “Abbiamo riscontrato un forte aumento del numero di cinghiali dopo gli inverni miti. E visto che gli inverni miti stanno diventando sempre più frequenti, le popolazioni di questi animali stanno crescendo esponenzialmente”, spiega l’autore della ricerca Sebastian Vetter. Più le temperature sono basse, infatti, più energia è necessaria per mantenere il calore corporeo e meno ne resta per la riproduzione e l’allevamento della prole. Inoltre gli esemplari giovani di cinghiale possono non sopravvivere a inverni molto rigidi. Un altro elemento, proseguono gli studiosi, è la disponibilità di cibo. I cinghiali si nutrono prevalentemente di ghiande e faggina, e negli ultimi anni, forse in conseguenza dell’aumento delle temperature, querce e faggi stanno producendo frutti in modo più abbondante. Insomma, una serie di concause che rendono ideali le nostre terre al proliferare di questi voraci ed aggressivi mammiferi.