Salvini “blocca l’Italia”, gli alleati (tranne alcuni) non sanno che fare

18 Ago 2015 14:51 - di Alberto Fraglia

Il centrodestra non riesce proprio a trovare una linea comune. E questa non è una bella notizia. Diciamolo con franchezza, la sortita di Salvini che minaccia di bloccare il Paese per dare una spallata al governo Renzi non è una boutade né può essere relegata nelle categorie delle chiacchiere ferragostane. Per come l’abbiamo intesa, ci sembra un modo incisivo per richiamare il governo alle sue responsabilità e il Paese ad una presa di coscienza complessiva sulla situazione in cui è ridotto il Paese da quando il governo è stato affidato a premier senza un mandato elettorale diretto. Una forza politica di opposizione non è che abbia molti strumenti per farsi sentire. Il ricorso alla mobilitazione popolare non è una iattura. Né, se a praticarla è la sinistra o il sindacato, è cosa buona e giusta. Se, invece, la promuove la destra, rappresenta un insulto, una offesa democratica.

Salvini annuncia nuove proposte

Salvini ha  precisato che il “blocco” deve servire anche a tracciare proposte spendibili concretamente per farci uscire dalla crisi. Insomma, un aggiornamento e qualche idea nuova per superare questa melassa indigesta, il miscuglio indigeribile di riforme istituzionali che non  hanno né capo né coda come quella del Senato, di mezze riforme, come quella della pubblica amministrazione, o di riformicchie che lasciano il tempo che trovano. Per non parlare dei guasti provocati dalla inerzia del governo sul fronte immigrazione, del perdurante vassallaggio della Italietta di Renzi nei confronti della Merkel, di Bruxelles e del direttorio tecnocratico-burocratico-finanziario che sta uccidendo quel poco che resta della sovranità degli Stati.

Sull’idea di Salvini referendum di Storace

Insomma, di ragioni per protestare e farsi sentire ce ne sono a iosa. Sicché appare perlomeno stucchevole che nel centrodestra si apra una disputa bizantina sulle modalità in cui l’opposizione deve protestare e farsi sentire. Con Forza Italia che si divide. L’Esercito di Silvio è pronto a scendere in piazza. mentre Toti, storce il naso perché si sente scavalcato dal leader leghista. E invoca una “santa alleanza” , la cui coesione deriva sempre e comunque dal fatto che a guidarla sia Forza Italia. “Gelosie di scarso valore”, osserva Storace. Il quale ha lanciato un referendum sull’argomento dalle pagine del suo giornale online e in poche ore ha raccolto duemila adesioni da tutta Italia. Meditate, meditate, gente..Il centrodestra non risorgerà mai più se a dividerlo saranno problemi di questo livello.

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