E puntuali arrivano gli sgravi per il Sud: stavolta serviranno a qualcosa?

27 Ago 2015 7:23 - di Redazione

Uno dei canali per affrontare l’emergenza Mezzogiorno è quello fiscale: per questo il governo – ha annunciato il ministro Padoan – nell’ambito della legge stabilità sta studiando la possibilità di individuare agevolazioni fiscali per il Sud. Ma la riduzione delle tasse sarà strutturale e dovrà procedere di pari passo con i tagli di spesa. Il credito d’imposta dovrebbe arrivare fino al 120-130% sui nuovi investimenti; insieme con la decontribuzione del lavoro, soprattutto per chi assume a tempo indeterminato donne e giovani, e agli sgravi per chi fa ricerca e innovazione. Misure «pronte all’uso» almeno in Campania, Sicilia e Calabria – perché queste tré regioni hanno già le coperture finanziarie recuperate dai cofinanziamenti nazionali ai fondi europei – tagliati della metà a inizio anno proprio dall’esecutivo in carica-per la programmazione.

La manovra Padoan: incentivi fiscali al Sud: giù le tasse ma tagli alla spese

Per il Mezzogiorno, annuncia Pier Carlo Padoan, non servono politiche diverse. «Ma l’intervento giusto al posto giusto. Perciò chiarisce il ministro dell’Economia al parterre del meeting di Rimini – basterà saper adattare alle diverse zone meridionali quelle politiche che sono già state messe in campo dal governo». Come dire un oculato lavoro di taglio e cucito fatto da mani e teste esperte. Gli incentivi fiscali ad hoc? Sì. Quelli nel calendario ci sono. Almeno. «Anche se – aggiusta infatti un po’ il tiro – i margini per prevederli sono strettissimi tra il vinco lo delle poche risorse disponibili e il rischio di inciampare prima o poi diritti nel divieto di aiuti di Stato».

Insomma, la partita sugli sgravi è ancora tutta da giocare. Questioni di quadratura del cerchio.

L’unica cosa certa è che a Palazzo Chigi il teorema dei due pesi e delle due misure proprio non si usa. Poi tocca al fisco. Non singoli passi per ridurre le tasse, promette Padoan. Ma una sfilza di azioni da vedere tutte nel loro insieme fino al 2018. E conferma che la manovra 2016 è il momento del sostegno alle imprese e alle famiglia intervenendo sulle tasse sulla casa. La nuova tappa di un percorso che era partito dal bonus degli 80 euro per «una ragione di equità sociale», che è poi passato per la spinta alla crescita dell’occupazione e alla competitivita delle imprese con gli incentivi alle assunzioni e i tagli Irap, e che il governo intende poi portare ancora ancora con misure per sostenere «le imprese ed i redditi più bassi».

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