Il Lazio di Zingaretti colleziona il record di “buchi” nelle partecipate

22 Ago 2015 11:35 - di Monica Pucci

In tre anni il caro tariffe dei servizi locali è salito del 9,9% a fronte di un’inflazione contenuta a un aumento dell’1,7%. Lo denuncia Confartigianato sottolineando che nel frattempo sono cresciute le aziende pubbliche partecipate a livello locale per un totale di 1.782 aziende a totalmente controllate da enti pubblici. Un disastro che non risparmia nessuna regione italiana.

Profondo rosso nel Lazio

Il Lazio è la regione maglia nera per l’inefficienza delle aziende a totale partecipazione pubblica. Secondo il rapporto di Confartigianato, le aziende del Lazio registrano complessivamente le maggiori perdite. In questa regione le partecipate pubbliche hanno perdite per 32 milioni e utili per appena 4,4 milioni. Fra le regioni con le partecipate meno efficienti, dopo il Lazio arriva l’Umbria con una differenza di 26,4 milioni tra utili per 6,4 milioni e perdite per 32,8 milioni. Seguono la Campania con una differenza di 19,8 milioni tra utili per 4,6 milioni e perdite per 24,4 milioni, Piemonte (-9,2 milioni tra utili per 18,4 milioni e perdite per 27,6 milioni), Calabria (-6,7 milioni tra utili per 0,8 milioni e perdite per 7,5 milioni), Abruzzo (con una differenza di 5,2 milioni data da utili per 1,8 milioni e perdite per 7 milioni), Molise (con una differenza di 2,7 milioni data da utili per 0,3 milioni e perdite per 3 milioni) e infine la Sicilia con una differenza di 2,4 milioni data da utili per 11,5 milioni e perdite per 13,9 milioni. Secondo il rapporto di Confartigianato, nelle otto regioni dove le perdite superano gli utili, gli organismi a totale partecipazione pubblica mostrano un’incidenza del costo del personale sul costo della produzione pari al 37,2%, superiore di 13,5 punti rispetto al 23,8% registrato nelle 13 regioni dove, al contrario, gli utili superano le perdite.

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