Bimba romena morta a Sarno: l’autopsia non rileva tracce di violenza

1 Ago 2015 15:04 - di Redazione

La piccola Lidia, la bimba romena di 3 anni arrivata cadavere due sere fa all’ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno (Salerno), è morta per cause naturali. A stabilirlo l’autopsia del medico legale effettuata sabato mattina. L’esame ha confermato l’assenza totale di segni di violenze sul corpo della piccola deceduta sicuramente a causa di una patologia che non è stata ancora individuata. Per accertare la causa della morte naturale bisognerà attendere i risultati degli esami sugli organi prelevati. A portarla al pronto soccorso due sere fa era stato il padre Gheorge Buzatu, bracciante agricolo romeno di 35 anni, incensurato, da una decina di anni in Italia. La bambina viveva con lui da alcuni mesi, dal momento che la madre è tornata in Romania dove si è rifatta una vita con un altro connazionale dal quale ha avuto un bimbo che ora ha un anno.

La casa di Sarno in precarie condizioni igieniche

Le indagini eseguite dai carabinieri della stazione di San Marzano sul Sarno, coordinati dal capitano Michele Avagnale, comandante interinale del reparto territoriale di Nocera Inferiore, avevano fin da subito evidenziato le scarse condizioni igienico sanitarie dove viveva l’uomo, ma nulla che facesse pensare a eventuali scenari di violenza. Il papà della bimba divide l’abitazione fatiscente a San Marzano sul Sarno, due locali attigui, con una coppia di nipoti trentenni e incensurati, che spesso si occupavano della bimba mentre l’uomo andava a lavorare nei campi della zona. In un primo momento, soprattutto sui social network, si erano diffuse le notizie di un caso di una morta violenta e che la bambina fosse morta in seguito alle lesioni di un qualche forma di violenza. L’autopsia sfata ogni ipotesi violenta e il termine giallo perde ogni motivo di esistere. Una morte che comunque resta atroce, visto che colpisce una bambina, ma che non ha implicazioni giudiziarie.

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