Meloni: ormai gli unici romani in Campidoglio sono la Lupa e Marco Aurelio…

28 Lug 2015 17:37 - di Redazione

Neanche un “romano de Roma”. Sarà una squadra per la maggioranza di stranieri quella chiamata a puntellare il traballante sindaco di Roma, Ignazio Marino, che resiste con l’equilibrio di un birillo allo tsunami di MafiaCapitale. Anche lui straniero (nato a Genova da madre svizzera e padre siciliano di Acireale) e non solo di nascita, come ha dimostrato in questi due anni e mezzo di amministrazione fatta di scivoloni, astrazioni e provvedimenti spot lontano mille miglia dai bisogni dei cittadini.

L’ironia della Meloni

Non sfuggono alla regola le quattro new entry nella giunta Marino (rigorosamente dettata dal Nazareno), dopo la fuga di otto assessori che negli ultimi mesi hanno sbattuto la porta in faccia al sindaco. La curiosa anomalia, che pare una regola non scritta, non è sfuggita a Giorgia Meloni che sulla rete ironizza sul topolino partorito dal rimpasto monocolore dem  che dovrebbe dare un po’ di ossigeno al primo cittadino. «Roma vista da sinistra: Il sindaco Marino è di Genova, Causi di Palermo, Esposito di Torino, Rossi Doria di Napoli, Di Liegro di Gaeta, Sabella di Bivona, Danesi di Avezzano, Cattoi di Riva del Garda, Pucci di Pisa, Caudo di Fiumefreddo di Sicilia. Praticamente gli unici romani rimasti in Campidoglio sono il Marco Aurelio e la Lupa. E se potessero se ne andrebbero anche loro», commenta su Facebook la presidente di Fratelli d’Italia. Per Marco Marsilio, dirigente capitolino di Fratelli d’Italia «ormai Roma è ostaggio di un gruppo di irresponsabili. Una corrente minoritaria del Partito democratico, abbarbicata al potere conquistato in decenni di leadership della sinistra capitolina, tiene in scacco i cittadini della Capitale. Nasce una nuova giunta che non è nemmeno un monocolore Pd, come lamentano i “compagni traditi” di Sel, perché a sostenerla non c’è nemmeno mezzo partito. Marino è talmente isolato che per trovare qualcuno disposto a fare l’assessore si è dovuto rivolgere, come al solito, a persone estranee e lontane dalla città». 

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