Gettito a rischio dopo il pasticcio dei dirigenti combinato da Letta e Renzi

11 Lug 2015 19:36 - di Redazione

Gettito fiscale a rischio dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato l’illegittimità delle promozioni senza concorso dei dirigenti dell’Agenzia delle entrate negli ultini anni. È un pasticcio iniziato da Monti e aggravato sia da Letta sia da Renzi. Si cerca una “soluzione-ponte'” che consenta di salvare il gettito e traghettare le Agenzie fiscali fino ai concorsi del 2016 senza inceppare la macchina e compromettere, appunto, il gettito. È quella che potrebbe arrivare per effetto di una serie  a una serie di emendamenti presentati al decreto Enti Locali, dove peraltro in origine si aspettavano le norme per risolvere il pasticcio dei dirigenti. Una soluzione va trovata in fretta, si spiega in ambienti di maggioranza, soprattutto perché con un’agenzia azzoppata, senza dirigenti, a rischio c’è il gettito che ogni anno arriva nelle casse dello Stato dal contrasto all’evasione, che dopo anni di trend positivo potrebbe chiudersi invece con un buco rispetto alle previsioni di circa 1 miliardo. Insomma non è ancora allarme rosso ma l’attenzione è massima. Anche perché l’Agenzia delle Entrate in particolare (circa 800 su 1200 i dirigenti che non sono più tali) è impegnata in questi mesi anche con il rientro dei capitali, la “finestra” consentita fino a fine settembre per rimettersi in regola con il fisco facendo emergere le ricchezze occultate oltreconfine ma anche “in casa”, il cui gettito per prudenza non è stato stimato ma dal quale il governo si aspetta risorse indispensabili per finanziare nuove misure a sostegno della crescita. La base di partenza dovrebbero essere appunto alcuni emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato, come spiega il capogruppo dem Giorgio Santini: “Il problema c’è e va risolto abbiamo diverse proposte, per via legislativa o contrattuale”. Proposte che si muovono sulla falsariga delle soluzioni ipotizzate prima che il governo scegliesse la via del decreto legislativo (nell’ultimo pacchetto di attuazione della delega fiscale) con il quale viene solamente disciplinato il nuovo concorso. È il minimo che i dem possono fare dopo il guaio combinato dai premier espressi dal loro partito

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