La Grecia è lontana: no del Senato ai referendum contro l’Europa “tedesca”

8 Lug 2015 12:31 - di Elsa Corsini

È il primo effetto “made in Italy” del referendum greco, che però non va a buon fine. L’Aula di Palazzo Madama ha respinto la richiesta avanzata dalla Lega di discussione urgente del disegno di legge di iniziativa popolare per l’indizione di un referendum di indirizzo per un restyling dell’attuale Unione europea.  La proposta prevede di consultare i cittadini per la «rifondazione di un’Unione europea democratica e federale basata sui popoli e sulle regioni. E per l’adesione all’Area Euro limitata ai territori che rispettano il pareggio di bilancio e per il coinvolgimento del popolo nelle procedure di approvazione dei trattati europei».  A favore si sono espressi i senatori di Forza Italia, Cinquestelle, Gal, Conservatori e Riformisti italiani. Un’alleanza inedita,  unita per dire no all’Europa a trazione tedesca, alla Troika del rigore e dei conti che devono tornare a tutti i costi, anche a rischio di espellere i paesi più deboli come la Grecia. Stesso destino per il referendum proposta dai  Cinquestelle per sostituire l’euro con una moneta nazionale (solo la Lega ha votato a favore).

Maggioranza vs referendum

Chi ha paura delle democrazia? «La maggioranza fa blocco. Qui c’è gente che non vuole fare esprimere i cittadini. Noi vogliamo che gli italiani dicano attraverso un referendum cosa ne pensano dei vincoli imposti dai trattati europei», è il commento di Stefano Candiani, vicepresidente dei senatori leghisti, in merito al voto contrario dell’aula del Senato sulla discussione urgente del ddl proposta dal Carroccio per un’Unione europea« democratica e federale basata sui popoli e sulle regioni». Per questo – aggiunge l’esponente leghista – «abbiamo proposto che sia discussa con urgenza la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare del 2012.  Centinaia di migliaia di persone firmarono affinché fosse discussa questa legge e invece da allora è stata tenuta con disprezzo nei cassetti dei vari governi. Vogliamo permettere finalmente la democrazia diretta anche per tutto quello che riguarda l’Europa».

Grillini contro l’euro

Si spingono oltre i grillini, che propongono la creazione di una moneta nazionale al posto dell’euro.  A tre giorni dalla consultazione in Grecia sul piano di salvataggio proposto dalla Ue, i Cinquestelle hanno infatti depositato la richiesta di discussione urgente del disegno di legge popolare per l’indizione di un referendum d’indirizzo «sull’adozione di una nuova moneta nell’ordinamento nazionale in sostituzione dell’euro». Ma l’Aula del Senato l’ha respinta con voto per alzata di mano. Tutti contrari, solo i 5 Stelle e la Lega Nord hanno votato a favore. «Pd, Forza Italia, Ncd, Conservatori e Riformisti, tutti uniti contro la democrazia e terrorizzati di dare la parola ai cittadini – ha commentato il gruppo parlamentare del M5S al Senato -non pervenuta nemmeno Sel che domenica era in piazza ad esaltare il popolo greco e oggi si nasconde, evidentemente per tutti la democrazia in Italia può attendere».

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