Bologna, il centrodestra ragiona sul candidato sindaco. Sarà una leghista?
Mentre il Pd continua a discutere sulla conferma di Virginio Merola per il secondo mandato, anche nel centrodestra comincia a muoversi qualcosa in vista delle elezioni amministrative di Bologna del prossimo anno. La Lega Nord è infatti intenzionata a candidare Lucia Borgonzoni, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale. Delle elezioni amministrative Borgonzoni ha parlato, a Milano Marittima (Ravenna), con il segretario della Lega Matteo Salvini. A far capire le intenzioni della Lega è stata una foto pubblicata sui social dal deputato leghista romagnolo Gianluca Pini, che ritrae Salvini e la Borgonzoni, insieme, sorridenti, in tenuta da spiaggia. “Deciso il candidato della Lega a Bologna – scrive Pini commentando la foto – sarà uno dei due…”. “Abbiamo parlato a lungo delle elezioni del prossimo anno – ha spiegato Pini – non solo di Bologna, ma anche di Rimini e Ravenna. Noi partiamo, perché non abbiamo tempo da perdere. Il candidato lo esprime la forza trainante del centrodestra che è la Lega: se gli altri hanno qualcosa di meglio ce lo dicano, che noi siamo pronti a discutere e non crediamo di avere la verità in tasca. Se invece c’è qualcosa in contrasto, si fa la corsa solitaria al primo turno e gli elettori decidono. Abbiamo i candidati anche a Rimini e Ravenna, ma, a differenza di quello che abbiamo fatto per Bologna, li annunceremo dopo la fine della stagione turistica”.
Forza Italia: no a candidature lanciate dalla spiaggia
Un metodo che non è piaciuto a Forza Italia: “E’ inaccettabile che dalla spiaggia si lancino delle candidature: e in ogni caso la Lega deve ricordarsi che a Bologna con un candidato di partito si perde”. Questo il commento di Massimo Palmizio, coordinatore regionale di Forza Italia in Emilia-Romagna. “Lo stesso segretario della Lega Salvini – dice Palmizio – ha detto che a Bologna serve un candidato civico. Cinque anni fa con Manes Bernardini non siamo andati nemmeno al ballottaggio, con Alan Fabbri in Regione abbiamo perso: questo dimostra che un candidato di partito è destinato alla sconfitta. Poi l’anno prossimo non si vota solo a Bologna, ma anche in molte altre città, quindi la scelta sul candidato di Bologna rientrerà in un discorso più ampio”.