An, presentata la mozione dei “quarantenni” per un percorso comune

22 Lug 2015 15:22 - di Redazione
La Fondazione Alleanza Nazionale deve tornare a fare politica trasformandosi in un soggetto politico. A chiederlo sono sei quarantenni iscritti alla Fondazione An, tutti impegnati politicamente sul territorio, che questa mattina all’Hotel Plaza di Roma hanno lanciato la mozione in vista dell’Assemblea nazionale indetta per il prossimo 3 ottobre. “Constatato che con la fine del progetto del partito unico del centrodestra rappresentato dal Popolo della Libertà – si legge nel testo della mozione – sono venute meno le condizioni politiche che hanno portato allo scioglimento di An; che l’approvazione della nuova legge elettorale per la Camera impone al Centrodestra di ritrovare un percorso comune, nel quale la Destra proveniente da Alleanza Nazionale non può entrare frammentata”, i sei primi firmatari chiedono all’Assemblea degli iscritti di “approvare tutti gli atti necessari alla Fondazione An per svolgere un’azione politica che si traduca in forme di rappresentatività elettiva nelle diverse istituzioni, attraverso l’aggregazione degli italiani che si riconoscono nei principi espressi dall’articolo 1 dello Statuto del Movimento politico Alleanza Nazionale al momento del Congresso di scioglimento del marzo 2009”.
Secondo Alessandro Urzì, candidato sindaco del centrodestra a Bolzano e consigliere provinciale con la lista “Alto Adige nel Cuore” a Bolzano, “c’è una generazione di trentenni e quarantenni che chiede fortemente di rimettere in moto il patrimonio di una destra che non ha più una casa politica in cui riconoscersi. Oggi la Fondazione An  deve assumersi la responsabilità di un’iniziativa politica che è quella di aggregare, costruire e far diventare grande qualcosa che ha tutte le potenzialità per esserlo”. Fausto Orsomarso, consigliere regionale del gruppo misto in Calabria, sottolinea il dato anagrafico: “c’è gente che è nata dopo di noi e che non ha mai potuto votare per un grande partito di destra, con questa iniziativa diamo loro una grande opportunità e una casa comune”. Per Andrea Santoro, consigliere comunale di Ncd-Area Popolare a Napoli, “il contenitore comune per far rinascere questo nuovo soggetto politico può realizzarsi solo con il superamento di tutte le singole esperienze per ridar vita ad una nuova classe dirigente”.
Il progetto politico di una destra unita, avvisa Gianluca Vignale, consigliere regionale di Forza Italia in Piemonte, “non deve essere un’addizione di singolarità ma gettare le basi per una grande casa comune della destra”.
Per Michele Facci, Consigliere comunale di Forza Italia a Bologna, “serve una destra che colga tutte le istanze politiche sociali e culturali che era in grado di portare avanti Alleanza Nazionale. Partiamo da quel che è rimasto: ovvero la Fondazione An dove quelle radici profonde non sono mai gelate”.  Sabina Bonelli, ingegnere libero professionista candidata alle recenti europee nelle liste di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, sottolinea come “da Bolzano alla Sicilia è forte e vivo il bisogno di ricostruire un partito di Destra in grado di riaggregare tutta la destra dispersa”.

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