Il centrodestra all’esame di maturità: «Uniti si vince, basta con i capricci»

15 Giu 2015 12:48 - di Liliana Giobbi

«Il centrodestra ha vinto quasi tutti i ballottaggi, quelli più importanti sono appannaggio del centrodestra. Per cui si può tranquillamente dire che il centrodestra unito vince». Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «A Venezia, dopo oltre vent’anni di governo del Pci-Pds-Ds-Pd, il candidato di Forza Italia, Brugnaro, ha vinto in maniera netta contro il candidato del Partito democratico di Renzi. Renzi è un po’ spudorato quando dice che lui non ha perso, troppo comodo. Lui è il segretario del Partito democratico e il Partito democratico a Venezia ha perso nettamente. Ha vinto Brugnaro, ha vinto la coalizione che ha candidato Brugnaro, ha vinto Forza Italia».

Gli elettori del centrodestra hanno dato un chiaro messaggio

«Le vittorie a Venezia, Arezzo, Lamezia Terme, Gioia Tauro e in tanti altri comuni riprovano che il centrodestra unito vince e che Renzi non è imbattibile. È una lezione che si ripete e di cui Forza Italia e le altre forze alternative alla sinistra devono far tesoro». È quanto ha dichiarato a sua volta il senatore Altero Matteoli. «Auspico – ha aggiunto – che questi espliciti e rassicuranti risultati aiutino una riflessione in Forza Italia, dove vanno evitati salti nel buio e decisioni affrettate da parte di chi ritiene impossibile una nuova stagione politica esaltante. Dobbiamo lavorare uniti affinché Forza Italia torni il partito guida del centrodestra. Altre iniziative che si muovono fuori da tale prospettiva appaiono velleitarie e destinate al fallimento. Il risultato delle regionali e dei ballottaggi lo prova al di là delle impressioni di ciascuno di noi. Gli elettori – ha concluso Matteoli – ci vogliono uniti, spetta a tutti noi non deluderli ancora».

«Il risultato dei ballottaggi _ è invece il commento di Raffaele Fitto – conferma quello che era già chiaro. Da un lato, c’è un centrosinistra che è battibile. Renzi, dopo un anno di governo balbettante, ha perso smalto. Non c’è più il “tocco magico” delle europee di un anno fa, che sembrano appartenere a un’altra era politica. Dall’altro lato, c’è un centrodestra che va comunque ricostruito e resettato». Per il leader dei Conservatori e Riformisti, «gli elettori ci sono, e, ogni volta che possono esprimersi, lo fanno, da Venezia a Matera, solo per citare due esempi. Ma sono ancora di più gli elettori delusi e astenuti, che abbiamo il dovere di recuperare. Occorrono elezioni primarie e una limpida azione di ricostruzione sui contenuti: proponendo ricette che siano davvero credibili, dall’economia alla sicurezza all’immigrazione. Il nostro movimento Conservatori e Riformisti è pronto a contribuire a quest’azione di ricostruzione del centrodestra, su basi rinnovate e credibili, da qui al 2018».

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