Nella terra di Dante ecco “Inferno”, sfida estrema fra ghiaccio e fango

Si chiama “Inferno“. E il nome rende abbastanza bene l’idea di cosa attende i concorrenti in quegli 11 chilometri di corsa, una sfida estrema, al Parco dei Renai di Signa, vicino Firenze, sotto tunnel di filo spinato, fra improvvise e scivolosissime discese nel fango, veri e propri pantani di melma dove immergersi fino alla gola e improvvisate piscine di ghiaccio in cui tuffarsi. Sedici ostacoli artificiali e naturali da affrontare con lo spirito giusto. Sbaglierebbe chi pensasse che la cosa più importane è arrivare primi, infatti. Qui, in questa gara surreale, alle porte di Firenze quello che conta è, soprattutto, l’ironia e lo spirito goliardico con la quale si affronta il percorso. Ecco, allora, il “manager” strappato all’ultimo momento all’ufficio: punta al traguardo in scarpe da ginnastica, pantaloncini elasticizzati al ginocchio e, immancabile, lo spezzato d’ordinanza: giacca blu, cravatta rosa, camicia azzurra, tutto regolarmente intriso di fango. Ecco l’Uomo mascherato che emerge da un lago di limo. Ecco il tizio che corre saltellando nella melma portando sulle spalle un gigantesco gonfiabile a forma di sorridente coccodrillo color verde mela. Ecco un omone barbuto con parruccona rosa flou che avanza con circospezione nella fanga cercando di non provocare onde. Il claim dell’evento è esplicito: “Con la compagnia giusta l’inferno vi sembrerà il paradiso”. Diciamo la verità: Dante non avrebbe saputo fare di meglio.