Statue listate a lutto. L’Unesco a difesa dei beni minacciati dall’Isis

15 Mag 2015 15:51 - di Redazione

Sos patrimonio dell’umanità minacciato dal terrore dei tagliatori di testa dell’Isis. È partita in grande stile la campagna dell’Unesco per denunciare la distruzione dei beni artistici da parte dei terroristi del Califfato in Medio Oriente. A Firenze la statua della Primavera sul ponte Santa Trinità è stata incappucciata contro i terroristi dell’Isis: con questa iniziativa dal forte impatto emotivo la città di Dante ha aderito all’iniziativa dell’Associazione italiana beni patrimonio mondiale Unesco a sostegno della campagna che corre sul web #unite4heritage.

Drappi neri contro l’Isis

A Siena, invece, un drappo nero è stato esposto sulla facciata esterna del municipio: così il Comune toscano ha aderito all’iniziativa dell’Unesco contro l’Isis. La Toscana è una delle prime regioni che ha aderito listando a lutto le più belle vestigia del patrimonio Unesco italiano per testimoniare «lo sconcerto e lo sgomento conseguente alla sistematica e brutale distruzione di beni storico-culturali in Medio Oriente (molti dei quali peraltro inclusi nella Lista del Patrimonio dell’umanità)  ad opera delle falangi armate dell’Isis».

L’allarme dell’Unesco

Questo è #Unite4Heritage, l’hashtag lanciato qualche settimana fa dal direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova da Baghdad, una campagna mediatica e social per creare una rete sinergica in difesa del patrimonio artistico finito sotto il mirino delle milizie dell’Isis. Una campagna che si affianca a un progetto concreto che prevede nuove misure per proteggere il patrimonio culturale iracheno nel mirino dell’Isis e metterlo in sicurezza, dopo gli ultimi, terribili fatti avvenuti. Da mesi, infatti, il nuovo Stato Islamico sta scatenando la sua ira iconoclasta contro musei e siti archeologici millenari in giro per il Medio Oriente.

A rischio il sito di Palmira

L’Unesco, in una nota ufficiale, si è detta allarmata per l’offensiva che lo Stato islamico ha lanciato nella’area vicina al sito archeologico di Palmira nella Siria centrale. Irina Bokova ha espresso la sua enorme preoccupazione, secondo quanto riferiscono i media libanesi riportando le parole della Bokova con i giornalisti al termine del suo incontro a Beirut col premUier Tammam Salam.

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