L’Antimafia della Bindi indaga sugli “impresentabili” di De Luca
Non è una provocazione politica ma poco ci manca. Di sicuro Matteo Renzi non avrà gradito l’iniziativa della collega di partito Rosy Bindi, che in qualità di presidente dell’Antimafia vuole analizzare i curriculum dei candidati che in Campania presenti nelle liste a sostegno del candidato Vincenzo De Luca, quelli sinteticamente definiti come “impresentabili“. Ne dà notizia questa mattina il Corriere della Sera, secondo cui sulla base dei poteri di verifica della Commissione la presidente Bindi avrebbe avviato un’inchiesta interna, i cui risultati saranno resi noti prima delle regionali del 31 maggio. La scrematura delle liste sarà fatta attenendosi ai dettami del codice di autoregolamentazione, che l’Antimafia ha approvato all’unanimità il 23 settembre 2014. Dal punto di vista della legge Severino sono tutti in regola, anche quelli spuntati nelle liste di Vincenzo De Luca in Campania e che tanto scandalo hanno suscitato. Il punto, per Bindi, sarebbe l’opportunità politica di infilare, nelle liste civiche che appoggiano l’aspirante presidente, persone che non sono affatto al di sopra di ogni sospetto. «L’etica della politica non è misurabile solo con gli atti giudiziari» va ripetendo Bindi, che ieri alla presentazione della Enciclopedia delle Mafie al Senato ha detto «il garantismo è un grande valore, ma la politica deve essere molto più rigorosa e darsi un codice di comportamento più stringente, che non faccia riferimento agli atti giudiziari».