Fifa, toni da Guerra Fredda. Putin alza la voce contro l’ingerenza degli Usa

28 Mag 2015 13:43 - di Redazione

Putin contro Obama. Travalica i confini del calcio e diventa politico lo scontro sullo scandalo denunciato dall’inchiesta Usa  che coinvolge i vertice della Fifa svelando un sistema di corruzione ventennale. I toni delle due ex superpotenze (Washington e Mosca) sembrano una riedizione della Guerra Fredda. A scendere in campo pesantemente contro l’amministrazione americana è Vladimir Putin che, proprio alla vigilia dell’elezione del presidente della Fifa, punta l’indice contro «la solita ingerenza degli Usa» e difende dalla bufera il presidente uscente della Fifa, Joseph Blatter.

Putin attacca gli Usa

« L’indagine Usa sui dirigenti della Fifa è un chiaro tentativo di evitare la rielezione di Blatter  – ha detto Putin – l’indagine americana sui dirigenti della Fifa è l’ultimo evidente tentativo da parte degli Usa di estendere la propria giurisdizione su altri Paesi, loro non hanno nulla a che fare con le vicende della Fifa e  i dirigenti Fifa arrestati non sono cittadini americani». Il premier russo ricorda che «il signor Blatter ha tutte le chance di essere rieletto» e denuncia le pressioni esercitate su di lui per vietare lo svolgimento dei Mondiali di calcio nel 2018 in Russia. «Ma noi saremo sempre al fianco di Blatter e condiviamo la sua sua posizione di principio che lo sport e la politica devono essere separati». Putin associa l’inchiesta Usa sulla Fifa all’affare Wikileaks: «Perseguano i loro obiettivi in modo illecito come nei casi di Assange e Snowden. Perché me ne sono ricordato? Purtroppo – continua Putin – i nostri partner americani usano questi metodi per raggiungere i propri obiettivi e lo fanno in modo illecito, perseguono la gente. Non escludo che, per quanto riguarda la Fifa, sia la stessa cosa, anche se non so come finirà. Ma il fatto che questo accada alla vigilia dell’elezione del presidente della Fifa lo fa pensare».

L’Fbi non molla le accuse

Durissime le accuse della giustizia statunitense nei confronti dei vertice della Federazione. «Gli abbiamo mostrato il cartellino rosso…», hanno commentato il procuratore generale, i vertici di Fbi e dipartimento di Giustizia dopo l’operazione a Zurigo che ha portato all’arresto di sette dirigenti della Fifa. Per Mosca si tratta di un «altro caso di uso illegale extraterritoriale della legge Usa» ed esorta Washington a smettere di cercare di ergersi a giudice all’esterno dei suoi confini. «La campagna della candidatura della Russia per ospitare il Mondiali di calcio del 2018  è stata fatta in completa conformità con le norme etiche della Fifa e il comitato organizzativo dei Mondiali è pronto a collaborare all’esame di tutte le circostanze legate dalla campagna per la candidatura», ha commentato il ministro degli Esteri russo sugli arresti legati anche per i mondiali di calcio in Russia nel 2018 e in Qatar nel 2022.

 

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