Entro giugno per le famiglie italiane un salasso di 56 miliardi di tasse
Entro la metà di giugno, famiglie e imprese saranno chiamate a versare all’Erario e agli enti locali oltre 56 miliardi di tasse tra Imu, Tasi, Irpef, addizionali sulle persone fisiche, Irap, Ires, Iva e Tari. È il conto fatto dalla Cgia di Mestre. Altri 33,6 miliardi sono attesi con la scadenza del 16 luglio. In termini assoluti, l’imposta che graverà maggiormente sui bilanci delle aziende italiane sarà l’Ires (l’Imposta sui redditi delle società di capitali): secondo i calcoli effettuati dalla Cgia, il versamento del saldo 2014 e dell’acconto 2015 porterà nelle casse dello Stato 10,5 miliardi di euro.
Un mare di tasse per le imprese
Altrettanto “impegnativo” sarà il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori delle imprese: queste ultime dovranno sborsare 10,4 miliardi di euro circa. Per le famiglie, invece, l’impegno economico più oneroso sarà dato dal pagamento della prima rata della Tasi: dei 2,3 miliardi di euro attesi dai Comuni, i proprietari delle abitazioni principali dovranno versare circa 1,65 miliardi di euro.
Una pressione da record
La pressione media del Fisco sulle medie imprese italiane è pari al 38,1% ma in alcuni casi ha “sfiorato l’80%”, ha spiegato ieri Gabriele Barbaresco, responsabile dell’area studi di Mediobanca, commentando la ricerca realizzata dall’istituto con Unioncamere sulle aziende di medie dimensioni. «Senza l’Irap – aggiunge – il tax rate sarebbe di 11 punti più basso, pari al 26,4%, in linea con quello delle medie imprese europee».