Albenga, anziano muore travolto da auto: multato dai vigili dopo il decesso

20 Mag 2015 12:47 - di Roberto Frulli

La burocrazia sa essere, a volte, molto feroce. Ma quello che è accaduto ad Albenga supera anche la più sfrenata fantasia. Un anziano è rimasto coinvolto con la bicicletta in un incidente: un’auto lo ha travolto ed è morto dopo diciotto giorni di agonia. Poi la beffa: dopo il decesso il Comune di Albenga gli notifica una contravvenzione da 57 euro per aver violato il codice stradale.
I protagonisti di questa storia sono Romolo Gravellone, 92 anni, il ciclista morto, e i vigili urbani di Albenga.
L’episodio il 28 marzo scorso: Gravellone, in bicicletta, viene investito in viale Che Guevara ad Albenga, uno stradone stretto fra la ferrovia e i campi, intervallato dagli ingressi delle villette che la costeggiano.
L’anziano, ex-orefice, morirà diciotto giorni dopo, il 15 aprile. Sul caso la Procura apre un fascicolo di indagine: vuol accertare se l’automobilista ha responsabilità. Ma ecco la sorpresa: qualche giorno fa è arrivata a casa del morto la multa. Romano Gravellone avrebbe violato l’articolo 154 del codice della strada: «I conducenti che intendono eseguire una manovra per immettersi nel flusso della circolazione, per cambiare direzione o corsia…devono assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada…».
Secondo quanto ricostruito dai vigili di Albenga, «nell’effettuare la manovra di cambio di direzione» Gravellone «creava pericolo ed intralcio ad altro utente della strada che arrivava da tergo ad una velocità non particolarmente moderata”.

La giustificazione dei vigili di Albenga: «è tutto meccanizzato»

Aldilà del linguaggio burocratese che è già un’offesa all’intelligenza del cittadino medio, c’è, appunto, la farsa, ancorché drammatica, dei tempi della burocrazia.
Il verbale è stato recapitato al ciclista oramai deceduto perché gli agenti non hanno potuto farlo sul luogo dell’incidente.
«Se avessimo potuto avremmo “ritirato” la multa ma ciò non è possibile, perché tutto è meccanizzato», spiegano con non poco imbarazzo dal comando di polizia municipale di Albenga. La multa è stata redatta il 2 aprile e affidata ai servizi meccanografici per la stampa, la postalizzazione e il recapito».
«Romolo Gravellone – ricostruiscono i tempi i vigili di Albenga – è deceduto il 15 aprile: il documento era già materialmente formato e postalizzato, gestito da un iter meccanizzato impossibile da interrompere».
Ora il legale della famiglia Gravellone ha annunciato ricorso al giudice di pace. Resta lo sfregio burocratico, una vera e propria burla nei confronti di un cittadino morto.

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