Da Pannella a Renzi, l’ultima giravolta di Della Vedova: «L’Italicum è buono»
Benedetto Della Vedova, ovvero che cosa non si fa pur di rimanere nei Palazzi che contano. Ex pannelliano, ex berlusconiano, ex finiano, ex montiano, Della Vedova è uno che sa sempre posizionarsi nel posto giusto al momento giusto. Tante peregrinazioni gli hanno fruttato finora la cedrega di sottosegretario agli Esteri. C’è di meglio, certo. Ma di questi tempi è bene accontentarsi. In ogni caso, il “ragazzo” (ha 53 anni) è sveglio. E sicuramente saprà raggiungere altri, persitigiosi riguardi. Ora il Nostro vuola approdare alla corte di Renzi e lo fa sventolando il vessillo dell’Italicum in un momento di bassa popolarità per il suo grande promotore, Renzi appunto. L’Italicum è bello , dice Della Vedova mentre nelle istituzioni si sta scatenando il putiferio a seguito della decisione di Matteo di epurare i dissidenti del Pd dalla Commissione Affari Costuzionali della Camera. “Nella legislatura precedente – afferma Della Vedova – non siamo riusciti a fare una buona legge elettorale perché si cercava quella migliore: alla fine siamo andati sbattere e le elezioni si sono svolte con il Porcellum, dichiarato poi incostituzionale dalla Consulta”. Il sottosegretario si schiera con il premier in un intervento a Tgcom24. “Credo che l’Italicum sia una buona legge elettorale – dice senza imbarazzo – e ritengo infondate le accuse di dittatura e democratura ». Della Vedova, dimentico evidentemente del principio illuministico tolleranza che pure deve avere appreso nel corso del suo passato al Partito radicale, usa il “manganello” senza tanti complimenti con i dissidenti del Pd: “Chi nel Pd si oppone a questa legge intende alimentare lo scontro politico all’interno della maggioranza o del partito, ma lo fa, per lo più, per ragioni e con argomenti strumentali: per i Ds, ad esempio, le preferenze erano il male assoluto, mentre adesso – ha concluso Della Vedova – sono la frontiera della democrazia”. Ecco a voi, signori, il nuovo che avanza. Che Renzi sia… Benedetto.