Vicenza, la Moretti snobba la manifestazione a favore di Stacchio

14 Mar 2015 19:23 - di Redazione

Ha preso il via la festa della sicurezza organizzata a Vicenza dal sindaco di Albettone, Joe Formaggio, a sostegno anche di Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto (Vicenza) che alcune settimane fa aveva sparato contro dei rapinatori di una vicina gioielleria, uccidendone uno.
Tra le centinaia di persone in piazza, lo stesso Stacchio e Robertino Zancan, il titolare della gioielleria che dopo il tentativo di rapina, aveva ricevuto una lettera minatoria con due proiettili. Prevista la partecipazione del segretario della Lega Matteo Salvini e di Luca Zaia, governatore del Veneto.
E crescono le polemiche dopo le parole pronunciate dalla candidata Pd del centro sinistra alle regionali per il Veneto, Alessandra Moretti, ex-sindaco di Vicenza e portavoce di Bersani, che ha preso le distanze dalla manifestazione contro la criminalità sostenendo che non parteciperà perché l’appuntamento promosso in nome di Graziano Stacchio, sostiene, è divenuto «strumentale alla destra» ed alla Lega di Salvini.
«La sicurezza è un tema che non ha colori – aveva sostenuto appena pochi giorni fa Stacchio dando una sonora lezione alla Moretti – Dovrebbe essere di tutti, di destra di sinistra e di centro…».

Stacchio: la Sicurezza è un tema che non ha colori politici

«Sono vicina umanamente a Stacchio – scrive Moretti con il solito cerchiobottismo tipico della sinistra -, so che è un brav’uomo e che sta vivendo quello che probabilmente sarà il peggior tormento e travaglio interiore della sua vita. Mi auguro che la sua vicenda si risolva velocemente e confido che tutto venga archiviato riconoscendo la ragione del suo gesto. Da politica e candidata alla Presidenza del Veneto, però – dice l’ex-portavoce di Bersani – ho l’obbligo di prendere un impegno concreto sul tema della sicurezza affinché si torni a destinare alla lotta contro la criminalità una parte cospicua di fondi regionali». Le solite chiacchiere del centrosinistra, insomma.
Prosegue invece da parte delle persone comuni l’impegno concreto e solidale per sostenere, anche economicamente, il benzinaio chiamato a difendersi di fronte alla giustizia. Nelle scorse settimane erano stati i commercianti di Bologna a raccogliere e consegnare a Stacchio la somma di 2.400 euro.
«L’effetto mediatico mi ha stordito – aveva rivelato Stacchio pochi giorni fa a Repubblica cercando di spiegare al quotidiano della sinistra le ragioni del suo gesto – Però davvero non possiamo vivere in un mondo che va in questa direzione. È storta. Non voglio rassegnarmi alla legge della giungla, al terrore, che lavori e torni a casa guardandoti alle spalle».
«Il problema è che la gente ha paura, sta perdendo la testa. Ci vuole un attimo. Il mio – raccontava il benzinaio – è stato un atto di istinto, di disperazione. Vorrei dire anche di umanità, perché quella ragazza (dentro la gioielleria, ndr) era sotto scacco di cinque banditi armati di mitra. La volta prima era stata addirittura sequestrata. Quando quel rapinatore mi ha puntato l’arma addosso, ho mirato. Ho ricevuto molta solidarietà. Anche da immigrati».

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