Israele, vince Netanyahu. Verso un “monocolore” di destra. 14 seggi alla Lega Araba
Benjamin Netanyahu ha vinto le elezioni in Israele: ad oltre il 90% dello scrutinio, il suo Likud è a quota 30 seggi, mentre Campo sionista ne ottiene “solo” 24. Ora, secondo i media e contro gli exit-poll, Netanyahu sarebbe in grado di formare una maggioranza di destra forte di oltre 60 seggi (su 120).
La vittoria di Netanyahu
«Sono veramente fiero per la grandezza di Israele. Nel momento della verità, ha preso la decisione giusta. Ora dovremo formare un governo forte e stabile: ho parlato con tutti i leader dei partiti del Campo nazionale e mi sono appellato per formare un governo senza indugio», ha detto il premier israeliano nella notte di martedì quando lo scrutinio non lasciava più dubbi. Un un successo inaspettato che conferma Netanyhau per la quarta volta alla carica di primo ministro: adesso è in grado di formare un governo omogeneo di destra con il sostegno di partiti nazionalisti e confessionali. La vittoria del Likud ha colto di sorpresa gli israeliani perché non era stata prevista in alcun modo né dai sondaggi di opinione delle ultime settimane né dagli exit poll della scorsa notte. In definitiva il Likud ha ottenuto 29 dei 120 seggi della Knesset (potrebbero salire a 30 con la conta dei voti dei soldati), mentre i rivali diretti di Campo Sionista, guidati da Isaac Herzog ne hanno conquistati 24. Significativo il successo della Lista araba unita che ha ottenuto la cifra record di 14 seggi, ma resterà relagata all’opposizione. Il leader del centrosinistra Isaac Herzog si è congratulato per telefono con Benyamin Netanyahu per la «chiara vittoria. Da parte nostra – ha aggiunto – continueremo a batterci per una società migliore».
Un governo forte
Nei primi commenti, in molti rendono omaggio alla capacità di Netanyahu di recuperare negli ultimi due-tre giorni lo svantaggio che aveva di fronte a Herzog e ad aggiudicarsi un successo personale che ha stupito il suo stesso partito. Netanyahu desidera includere Moshe Kahlon, il leader del partito Kulanu che si batte per l’emancipazione delle masse popolari e ha ottenuto 10 seggi. Col suo sostegno il premier potrebbe formare una coalizione di 67-68 deputati con cui affronterebbe la nuova legislatura con pieno controllo del Parlamento.