Gran Bretagna verso il voto: i dubbi di Cameron, l’incognita Farage
La Gran Bretagna è ufficialmente in campagna elettorale: quasi impossibile però fare previsioni su come andrà a finire visto che l’elettorato si presenta più che mai frazionato. Lo stesso premier uscente David Cameron, che si augura di prevalere sul rivale Ed Miliband, lo ha ammesso: “Sarà un voto sul filo di lana”. Come spiega Alessandra Rizzo su La Stampa la campagna elettorale si giocherà sui temi dell’economia, dell’immigrazione, dell’Ue e dello stato sociale. In questo quadro Cameron ha anche promesso ai britannici un referendum entro il 2017 per decidere se restare o no nell’Unione europea.
Sondaggi: l’Ukip al 13%, laburisti al 36%, conservatori al 32%
Ed Miliband punta tutto sui delusi dalla ripresa economica e promette di potenziare il glorioso sistema sanitario nazionale. Per gli analisti si profila una situazione in cui “nessuno guadagnerà la maggioranza assoluta”. I conservatori dovranno vedersela anche con Nigel Farage e il suo partito, l’Ukip, che è dato per ora al 13%. I laburisti possono contare secondo i sondaggi sul 36%, i conservatori sul 32%.
Cameron: il paese ora è sulla via della ripresa
I sondaggi sono ancora troppo ondivaghi per dare un’idea chiara sull’esito del voto che si terrà tra meno di quaranta giorni. E i due principali partiti lottano nella ricerca di consensi sufficienti a formare ciascuno un governo con una maggioranza autonoma, senza coalizioni né appoggi esterni eventualmente resi necessari da un ‘hang Parliament’, letteralmente un Parlamento appeso, senza maggioranza certa. Parlando per l’ultima volta davanti Downing Street, il premier David Cameron rivendica di aver messo la Gran Bretagna “sulla strada giusta, quella della ripresa economica”, e chiede agli elettori d i scegliere “fra l’andare avanti” offerto dai conservatori e il “caos economico” dei laburisti,