Udine, il preside vieta il velo islamico in classe: indossatelo fuori
Niente velo islamico in classe, dove d’altronde è vietato qualunque tipo di copricapo, e soprattutto tolleranza zero verso comportamenti razzisti che nascono da «ignoranza e degrado». Lo ha deciso il dirigente dell’Istituto tecnico Malignani di Cervignano del Friuli, in provincia di Udine, Aldo Durì, in una circolare emessa l’11 febbraio scorso e resa nota al Messaggero Veneto.
Sos razzismo
«Ci tocca amaramente constatare – si legge nella circolare – che da quando i jihadisti dell’Isis hanno scatenato con la brutalità dei loro attacchi una guerra totale contro l’Occidente, gli Sciti, gli “infedeli” di tutte le specie, compresi i sunniti moderati, perseguendo l’idea folle di restaurare il Califfato islamico, tra i nostri studenti si sono diffusi sentimenti ostili ai musulmani e in genere agli arabi, che costituiscono una numerosa comunità nella nostra scuola». Durì bolla questi comportamenti, ricordando una recente aggressione da parte di un ragazzo friulano ai danni di un compagno egiziano, e avverte: «Non esistono e non devono esistere guerre di religione a scuola. Le armi che dobbiamo utilizzare per prevenire questi patetici fenomeni sono la persuasione, la riflessione, il confronto, la testimonianza di chi nella vita ha patito soprusi e discriminazioni».
No all’ostentazione
Poi ricorda che «la scuola italiana è laica e indifferente al credo professato dagli allievi e dalle loro famiglie», e che «l’ostentazione e l’esibizione, specialmente se imposta, dei segni esteriori della propria confessione religiosa può essere colta come una provocazione, e suscitare reazioni di ostracismo, disprezzo o rifiuto». Quindi le ragazze musulmane sono libere di indossare il velo all’esterno della scuola ma non in classe, «anche perché a nessuno è permesso di indossare copricapi nell’ambito dell’attività didattica, come forma elementare di educazione».