Scandalo nel Brasile che protegge Battisti per i soldi sporchi della Guinea

12 Feb 2015 17:42 - di Redazione

Se c’è una “religione” sulla quale il Brasile non scherza, questo è il Carnevale. Nel paese che detiene il primato mondiale degli omicidi e che ha salvato dalle carceri italiane il pluriomicida Cesare Battisti, fa notizia e getta nello sconforto il fatto che al carnevale di Rio de Janeiro una famosa scuola di samba, la Beija-Flor de Nilopolis, avrebbe accettato dai 5 ai 10 milioni di reais, equivalenti a 1,5-3 milioni di euro, di patrocinio provenienti da Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, presidente della Guinea Equatoriale, uno stato definito dagli osservatori internazionali come uno dei più corrotti al mondo.
La pluripremiata scuola carioca che vanta 12 titoli è conosciuta per le sfilate lussuose e per i frequenti enredos, cioè i temi, dedicati all’Africa. Secondo i suoi direttori, è stato il governo di Nguema Mbasogo – al potere dal 1979 – a cercare la Beija-Flor, offrendo appoggio economico in cambio di pubblicità.

Il Brasile si giustifica: la (corrotta) Guinea vuole attirare il turismo

«Il piccolo Paese africano è poco conosciuto, loro vogliono presentarsi al mondo e promuovere il turismo», si è giustificata la sociologa Bianca Behrends, responsabile per la ricerca delle allegorie più adatte alla sfilata. Ma la scelta non ha risparmiato la scuola dalle critiche.
«Il denaro in questione potrebbe essere sporco di sangue. Il solo dubbio sarebbe sufficiente a rifiutare l’offerta», ha sottolineato la giudice Denise Frossard.
L’enredos, cioè il tema scelto quest’anno per la sfilata dalla scuola Beija-Flor de Nilopolis, è ovviamente l’Africa e proprio la Guinea Equatoriale. E la spiegazione per giustificare le ragioni di questa scelta che, alla fine, nasconde il flusso di denaro arrivato a pioggia sulla scuola di samba è particolarmente contorta: «Per essere in grado di capire ciò che siamo stati e ciò che siamo – argomentano i responsabili della scuola Beija-Flor – è necessario conoscere il patrimonio africano in Brasile e in Africa o, meglio, le varie Afriche che sono parte della storia del Brasile. E’  importante per noi brasiliani, perché aiuta a spiegare e comprendere la nostra storia» e perché «ci fa capire il grande continente dal quale proviene quasi la metà dei nostri antenati». E fin qui ci siamo. Poi ecco il doveroso omaggio ai finanziatori: «Camminiamo sul sentiero della nostra felicità affinché questo Carnevale, percorrendo l’Africa, ci porti nella Guinea Equatoriale». Nel paese che protegge il pluriomicida Cesare Battistipecunia non olet.

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