I giornali del 4 febbraio visti da destra: dieci titoli da non perdere

4 Feb 2015 9:21 - di Romana Fabiani

La rassegna stampa odierna è per lo più occupata dalle reazioni al discorso del capo dello Stato e dalle analisi dei segnali lanciati da Matteo Renzi, una volta incassato il risultato al Colle. Fratelli d’Italia e Lega confermano la linea dura contro l’esecutivo mentre in casa Pd la minoranza e la dirigenza storica sono sempre più all’angolo. Non si placano le fibrillazioni in casa Ndc con il rischio per Alfano di nuove defezioni.

1) Ora basta con la retorica (Il Tempo, pag.1)

Giorgia Meloni commenta il battesimo del presidente della Repubblica. Un discorso – dice la leader di Fratelli d’Italia – talmente “rassicurante da essere preoccupante”. Il linguaggio e l’approccio del successore di Napolitano sono totalmente distanti dalla realtà e dalla vita dei cittadini.

2) Fratelli d’Italia e la Lega in piazza contro il premier  (Il Giornale, pag.9)

Intervistato da Massimo Malpica, Ignazio La Russa annuncia il patto anti-Nazareno con Salvini in vista di un progetto comune fino alle Regionali. “Stiamo lavorando per costruire un fronter più articolato con tre iniziative contro Renzi. Vorremmo programmare prima del 28 (data della manifestazione in piazza del Popolo, ndr) un appello all’adesione degli interessati”.

3) Se battono la Troika a questi greci perdoniamo il look (Il Giornale, pag. 1)

Lo scrittore Stenio Solinas affronta il caso greco da un punto di vista “estetico”. Esteticamente, osserva,  Alexis Tsipras non è un granché,  ricorda la Grecia levantina “un po’ untuosa e un po’ molliccia ma poi vedi che si è scelto come ministro delle Finanze Varoufakis, uno che sembra appena uscito dall’Iliade e ti rendi conto che è tutto più complicato…”. Fin dalle prime battute si capisce che la Grecia ha tutta l’aria di  voler dare il benservito alla Troika.

4) Tanti applausi, tutti sinceri? (Corriere della Sera, pag. 1)

Nel suo editoriale Massimo Franco osserva che in queste ore sembrano tutti diventati, a parole, “mattarelliani”. Ma è ingenuo e velleitario pensare che da domani l’Italia si adeguerà allo stile e ai valori indicati dal capo dello Stato nel discorso di investitura. Ma sarebbe ancora più miope “sottovalutare il cambio di fase cge si apre con la sua elezione”.

5) Rivalità e vecchi rancori. Così la “ditta” degli ex Ds si è tagliata fuori dai giochi (Corriere della Sera, pag. 6)

Maria Teresa Meli nel suo “retroscena” analizza la sconfitta della vecchia classe dirigente democratica nella partita del Colle. Lo stesso Bersani nel suo unico colloquio con Renzi – osserva la giornalista –  ha evitato di proporre candidati della ditta di famiglia, né VeltroniFassinoFinocchiaro. “Il D’Alema deus ex machia è un ricordo di altri tempi”.

6) Il doppio binario del leader pd per tenere diviso il centrodestra (Corriere della Sera, pag. 9)

Qual è il vero Renzi? si chiede Francesco Verderami all’indomani dell’elezione di Mattarella. E’ il Renzi che di mattina ricompone con Alfano o quello che di sera davanti alle telecamere bacchetta i partitini? “Il vero Renzi – scrive – è il doppio Renzi quello che ritiene di non avere rivali nel Palazzo e di avere presa nel Paese”. E con il capo del governo che presidia il centro e assorbe la sinistra, la destra è sospinta verso le braccia di Salvini.

7)  La mossa di Bersani: “Matteo confermi il metodo Quirinale e non avrà più problemi” (la Repubblica, pag. 6)

In un lungo articolo Goffredo De Marchis svela le mosse future di Pier Luigi Bersani uscito apparentemente  sconfitto dalla partita quirinalizia. Se il premier proseguirà con il “metodo Mattarella”, fa capire l’ex segretario dem, non avrà problemi in casa con la minoranza dei malpancisti.

8) Il discorso di Mattarella. Tante parole scontate e neppure un cenno ai costi del Quirinale (Libero, pag. 1)

Nell’editoriale odierno Maurizio Belpietro riconosce al nuovo presidente della Repubblica di aver fatto “un bel discorso, citando ad uno ad uno i guai dell’Italia. Un campionario di problemi e urgenze che è difficile non condividere”. Nulla da eccepire sui problemi… Peccato una dimenticanza imperdonabile sui costi stellari del Quirinale.

9) Gb, Sì del Parlamento al bimbo da 3 genitori biologici (Repubblica pag.20)

L’inviato Enrico Franceschini punta i riflettori sul voto storico del Parlamento inglese. “Lui, la moglie e l’altra. Ma non c’entrano le relazioni extra-coniugali: si tratta di una rivoluzione della medicina e dell’etica. La Gran Bretagna ha infatti imboccato la strada per diventare il primo Paese al mondo che permette la creazione di bambini con tre genitori biologici”.

10) “Nuovo accordo o ce ne andiamo. Nessun futuro con la Lega” (Libero, pag 8)

In un’intervista al quotidiano diretto da Belpietro, Gaetano Quagliariello conferma la linea dura contro la conversione renziana di Alfano e chiede una verifica dei rapporti con il governo. “Serve un nuovo accordo – dice l’esponente di punta del Nuovo centrodestra – altrimenti ce ne andiamo…”.

 

 

 

 

 

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