Biloslavo: la donna Usa ostaggio dell’Is come Greta e Vanessa
Kayla Jean Mueller, l’unica donna ostaggio americana dello Stato islamico, sarebbe morta sotto le bombe dei caccia giordani che stanno martellando le basi del califfato in Siria. L’inviato di guerra Fausto Biloslavo, dalle colonne de il Giornale, ricostruisce la vicenda a partire dalla foto di una palazzina fatta a pezzi nell’attacco aereo fatta circolare via Twitter dai tagliagole della guerra. Il commento all’immagine non lascerebbe dubbi: “Sotto quelle macerie – si legge – è rimasto sepolto l’ostaggio Kayla Jean Mueller”. Il Pentagono non conferma mentre per la Giordania si tratta “solo di propaganda”. Non è stato divulgato invece nessun video o immagine del corpo della 26enne americana che, scrive Biloslavo, ricorda la vicenda delle italiane Vanessa e Greta, anche loro cooperanti con simpatie per i ribelli. “Sono solidale con il popolo siriano, rifiuto la brutalità e gli omicidi che il regime sta commettendo. Il silenzio significa complicità con questi crimini”, diceva Kaila su youtube nell’ottobre 2011 in un video di protesta. “Leggendo le sue dichiarazioni sul conflitto in Siria – scrive il giornalista – si ha l’impressione che la ragazza dell’Arizona sia molto simile alle nostre Vanessa e Geta, innamorate della causa dei ribelli, ma corrisposte con un sequestro”. Kayla – prosegue – era spinta da una solidarietàper i più deboli mista a un attivismo pro ribelli… Si era fatta le ossa con la campagna a favore delle vittime dei massacri in Darfur e l’aiuto ai siriani l’ha condotta in Turchia con la ong “Support to life”. Nell’agosto 2013 è stata rapita insieme ad altri volontari, poi rilasciati.