Gasparri: al Quirinale vedo bene Pansa. Padoan? Meglio un citofono…

3 Gen 2015 10:44 - di Alessandra Danieli

Pollice verso per Prodi, Padoan e Bonino. È un Maurizio  Gasparri diretto e sarcastico quello che, in una lunga intervista ad Affaritaliani.it, ragiona a voce alta del possibile successore di Giorgio Napolitano. A scanso di equivoci  precisa subito che il Professore di Bologna «non è votabile», dice il vicepresidente del Senato di Forza Italia che ha coniato pure un hastag su Twitter: maivotareprodiDraghi? «Sarebbe un danno levarlo dalla Bce, faremmo un favore ai nemici dell’Italia, ai tedeschi», quanto al ministro dell’Economia Padoan sarebbe meglio «un citofono…». Veltroni? «Molto difficile». Bersani? «Non lo voterebbero nemmeno i suoi», ironizza il senatore azzurro. La Finocchiaro? «È la meno peggio del Pd», ma per Gasparri sarebbe meglio una personalità esterna al Pd. 

Pansa, il migliore

Un nome gradito? «Io sono per Gianpaolo Pansa. È una persona esperta di politica e superpartes. Ne sa più lui di politica di tanti altri. Sarebbe davvero un ottimo presidente della Repubblica», dice Gasparri confermando che la prima scelta di Forza Italia si chiama Gianni Letta.  «Sarebbe ottimo, magari. Ma temo che gli altri non lo voterebbero». Poi non esclude la possibilità di appoggiare un candidato del Nazareno ma è meglio – ribadisce — «che il nuovo presidente della Repubblica sia fuori dall’appartenenza al Pd. In subordine deve essere una persona a noi gradita. Senza di noi non si fa né la legge elettorale, né la riforma costituzionale. È più facile trovarlo fuori che dentro».

Il dottor Sottile

E Giuliano Amato? «Già Berlusconi ha fatto il suo nome e credo che questo non gli abbia giovato», risponde Gasparri, «più i nomi vengono evocati e più vengono bruciati, Amato al momento si è giocato le sue chance. Poi è uno candidato sempre per qualsiasi ruolo in qualunque epoca e quindi non credo che si arrenderà…»

Emma Bonino?

Al solo nome della storica leader radicale il senatore azzurro salta su: «Ma per carità! Uno dei vantaggi di questa elezione è che è l’ultima volta che si parlerà di Emma Bonino come candidata. Sono un cattolico e ci mancherebbe proprio Emma Bonino al Quirinale. Siamo agli antipodi su droga e aborto… Mamma mia».

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