Magistrato “suicida” in tribunale: ma nessuno ne parla

22 Dic 2014 13:38 - di Redazione

«Se un giudice muore mentre è in servizio, i necrologi si sprecano. Ecco perché c’è un vero e proprio mistero – scrive l’ultimaribattuta.it – intorno alla scomparsa di Maria Rosaria Monaco, gip molto nota al Palazzo di Giustizia di Roma e titolare di importanti inchieste. Come ad esempio quella sulla tragica vicenda dell’ultrà napoletano Ciro Esposito, “Genny a carogna” e suoi computati. Ma anche l’altra non meno clamorosa sui presunti casi di tbc al “Gemelli”. Di sicuro, c’è soltanto che la Monaco se n’è andata “improvvisamente” venerdì scorso, una settimana fa; però, nessuno vuole parlare delle circostanze della sua morte. L’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un suicidio, ma a Piazzale Clodio non confermano la notizia. Perché? Quando si toglie la vita una persona qualsiasi, i media non si fanno troppi scrupoli e pubblicano nome, cognome e circostanze. Nel caso della gip Monaco, invece, soltanto un’ingiustificabile reticenza che finisce per alimentare anche le ipotesi più disparate. La giudice scomparsa, come si è detto, era molto nota. Anche per il suo carattere ombroso e per certi suoi scatti d’ira, che sembravano tradire una certa instabilità. Qualcuno, a mezza bocca, ora parla anche di uno spostamento di mansioni che il magistrato non avrebbe gradito e l’avrebbero spinta ad una reazione estrema. Ma, come si è accennato – conclude l’ultimaribattuta.it – è impossibil riuscire a saperne di più. E’ così che nascono e si alimentano i “gialli”, che poi “gialli” non sono. Ma solo cedimenti psichici…».

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