La pasionaria comunista che “Il Fatto” trasforma in “fascista”

14 Nov 2014 13:27 - di Renato Berio

Il linguaggio usato dai media è molto importante, soprattutto se punta i riflettori su vicende complesse come quella di Tor Sapienza. Eppure sembra che il malcostume di etichettare sulla base di luoghi comuni i protagonisti del conflitto in corso nella periferia romana venga adottato con grande superficialità e in deroga ad ogni carta deontologica.

Una prima pagina esemplare

Un esempio assai calzante è rappresentato alla prima pagina del Fatto di oggi dove a proposito dello sgombero del centro per rifugiati di Tor Sapienza il quotidiano titola: “Lo Stato s’arrende ai fascisti”. Sotto il titolo campeggia la foto della signora Adriana, in prima fila nelle proteste contro gli immigrati, già ribattezzata da Repubblica “la pasionaria di Tor Sapienza”. Peccato che proprio a Repubblica la signora Adriana abbia confessato, in un’intervista, di avere sempre votato Pci e derivati: “Potesse rivoltarsi mio padre nella tomba, ho sempre votato comunista…”.

Testimonial suo malgrado

Eppure la signora Adriana è diventata suo malgrado testimonial di una resa ai “fascisti”, delle cui schiere evidentemente farebbe parte secondo il giornale di Travaglio e Padellaro. Una tesi rassicurante e consolatoria che evita di guardare al problema reale bollando i romani di Tor sapienza come razzisti fomentati dall’estrema destra per preparare l’accoglienza ai “compagni di merende” Borghezio e Salvini

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