L’ex fonico dei Modà condannato a 5 anni e mezzo per molestie sessuali su minori

10 Ott 2014 20:47 - di Redazione

Era stato tra i fondatori della band dei Modà, una delle più amate nel panorama pop-rock italiano, passando dietro il palco dal 2005 come fonico del gruppo secondo classificato nel 2011 e terzo nel 2013 al Festival di Sanremo. Ora il musicista Paolo Bovi, arrestato nel gennaio scorso, è stato condannato dal gup di Milano Franco Cantù Rajnoldi a 5 anni e mezzo di reclusione per molestie sessuali su quattro ragazzi tra i 14 e i 16 anni, avvenute nel 2011 mentre l’uomo ricopriva il ruolo di educatore in una parrocchia nell’hinterland Milanese. Le violenze non si sarebbero consumate nella struttura, ma in altri luoghi, come un campeggio in Val d’Aosta nel corso di una gita con i ragazzi dell’oratorio. Il pm Daniela Cento, che aveva coordinato le indagini insieme alla collega Daniela Minutella, aveva chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi per l’ex fonico, processato con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. I quattro ragazzi che denunciarono le molestie dando il via alle indagini si sono costituiti parti civili nel processo. Nei confronti di uno di loro, il gup ha disposto una provvisionale da 10mila euro. Gli altri non hanno chiesto i danni, rifiutando il risarcimento offerto da Bovi. Il musicista, presente durante l’udienza, aveva offerto 5.000 euro a testa per tre ragazzi e 7.500 euro per la quarta vittima, che aveva 13 anni quando sarebbero avvenuti gli episodi. La provvisionale riconosciuta a una delle parti civili, ha spiegato il legale del giovane, Monica Borsa, «servirà per pagare le spese delle cure psicologiche». La condanna a 5 anni è stata inflitta dal giudice per le molestie sessuali su minori. Alla pena sono stati aggiunti 6 mesi per il reato di evasione, in quanto Bovi nel marzo scorso aveva manomesso il braccialetto elettronico mentre si trovava ai domiciliari, si era allontanato da casa e aveva tentato il suicidio vicino alla sala in cui era solito provare con i Modà, a Cernusco sul Naviglio (Milano), collegando una canna di gomma al tubo di scappamento dell’auto. Il segnale del braccialetto elettronico, però, aveva avvertito i carabinieri che lo hanno salvato. Il gup ha riconosciuto inoltre a Bovi le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Tra queste il fatto di avere agito mentre ricopriva il ruolo di educatore in parrocchia e dell’età inferiore a 14 anni di una delle vittime. I suoi difensori avevano chiesto l’assoluzione, contestando l’entità delle violenze sessuali. Entro i prossimi 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza. Bovi aveva fondato la band insieme al leader, Kekko, proprio nell’ambiente dell’oratorio dove era cresciuto. Era rimasto legato al luogo, assumendo nel tempo il ruolo di educatore e animatore. Le molestie che i ragazzini dell’oratorio avrebbero subito dall’educatore parrocchiale, secondo le indagini, erano una sorta di «penitenza» richiesta dal musicista nell’ambito di giochi che facevano assieme.

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