Napoli, l’autopsia conferma la tesi dei familiari: il diciassettenne colpito al petto
Il proiettile è entrato dal petto ed è uscito dalla schiena: è quanto evidenziato dall’autopsia sul cadavere del 17enne Davide Bifolco, ucciso da un colpo di
pistola esploso da un carabiniere. Lo ha reso noto il legale dei familiari della vittima, l’avvocato Fabio Anselmo. Il quale ha pure sottolineato che, dopo un primo esame esterno al quale ha assistito, sul punto c’è stata concordia tra i tutti consulenti delle parti. «Alle 12,30 ho assistito insieme con i consulenti all’esame esterno del cadavere. Sono sereno perché per la prima volta noto con soddisfazione che a differenza di altre situazioni vi è un totale accordo tra i consulenti: l’esame ha evidenziato il foro d’entrata del proiettile in petto ed il foro d’uscita alla schiena. Questo elemento ed il risultato della Tac di martedì sono punti di partenza molto solidi per le successive indagini – ha spiegato il legale – Ritengo assolutamente prematuro e completamente sbagliato trarre conclusioni a conferma o a smentita delle varie tesi».
A margine dell’inchiesta, che comunque avvalorerebbe le responsabilità del militare, due ragazzini hanno scritto “Carabiniere assassino” sui muri della sede della polizia municipale di Mugnano (Napoli). Riconosciuti grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, sono stati denunciati con le accuse di furto e danneggiamento. Sono un sedicenne di Calvizzano ed un quindicenne del luogo, entrambi studenti e incensurati. I due giovani, l’altra notte, si sono introdotti negli uffici della locale polizia municipale dalla porta antipatico, rubando due palline di segnalazione e scrivendo sui muri con matita e pennarelli vari disegni e scritte tra le quali appunto “Carabiniere assassino”. Sono state subito avviate le indagini e dalla visione dei fotogrammi di un sistema di videosorveglianza i due sono stati identificati e rintracciati.