Le ironie su Razzi e Salvini al Parlamento nordcoreano, ma c’erano anche vendoliani e grillini

1 Set 2014 17:36 - di Guido Liberati

Antonio Razzi capo della delegazione italiana a Pyonyang presentato con grande enfasi dalla stampa nord coreana. Nell’estate che langue di notizie politiche la visita del senatore abruzzese come capo delegazione dell’associazione di amicizia Italia-Corea del Nord non poteva passare inosservata. Sembrava un video delle parodie di Crozza invece è tutto vero. L’occasione – come ha spiegato l’agenzia di stampa coreana che ha pubblicato il video su YouTube – è stata la visita di una delegazione di politici italiani di vari schieramenti – tra i quali compare a sorpresa anche Matteo Salvini – guidati dal senatore Razzi, responsabile dell’associazione parlamentare Amicizia Italia-Corea. La visita è avvenuta lo scorso venerdì, nella Mansudae Assembly Hall di Pyonyang. Razzi avrebbe consegnato nelle mani di Kin Yong Nam una lettera con i saluti di Silvio Berlusconi, e di tutta l’associazione Amicizia Italia-Corea, destinata al leader supremo Kim Jong-un. Il senatore di Forza Italia e il leader leghista sono stati sbertucciati sui giornali e sul web. La satira è satira e, in effetti, la visita in sé ha un involontario effetto comico. Peccato che siano stati ignorati, eppure le potenzialità comiche c’erano tutte, altri componenti di questa delegazione. Come il deputato vendoliano Gianni Melilla, perfettamente a suo agio col regime comunista nordcoreano, presente anche lui in Corea del Nord. Sulla sua sua pagina Facebook campeggia infatti la foto del leader comunista cinese Mao, altro “campione” di democrazia e libertà. Non meno divertenti anche altri delegati come il senatore abruzzese del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi che fa parte della Commissione esteri. L’esponente grillino, forse per non dover dare troppe spiegazioni, ha omesso di informare i suoi sostenit0ri del viaggio coreano. Chi invece non ha avuto ritrosia è stata la parlamentare molisana del Partito democratico, Laura Vennittelli che su un sito locale della sua Termoli ha avuto addirittura ampio spazio per questa importante missione diplomatica. Il clima è parso però quello di un’allegra scampagnata, pagata a spese degli stessi parlamentari, come hanno tenuto a precisare i diretti interessati. Insomma, senza sovvenzioni della Camera dei deputati o del Senato. Quello di Razzi e dei suoi compagni di viaggio è una delle tante missioni che si registrano ogni anno: tra le associazioni parlamentari italiane ci sono pure quella Amici della Birmania e Italia Cuba, Stati anch’essi non propriamente dei modelli di democrazia. Anche in quel caso i viaggi si tengono periodicamente e le delegazioni incontrano i politici locali. Con la sola differenza che lì non ci sono noti esponenti di centrodestra sui quali fare ironia.

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