“Jobs act”, Grillo lancia segnali di pace alla minoranza pd. Che replica: “Sei come Borghezio”

24 Set 2014 17:02 - di Lando Chiarini

La sinistra in affanno sull’articolo 18 stimola l’appetito di Beppe Grillo e, per la prima volta da quando il M5S è in Parlamento, l’ex-comico prende a ragionare su quello che l’ideologo del Movimento, Aldo Giannulli, in un post intitolato ‘La battaglia per l’art.18’, ha definito “il senso politico generale dell’operazione”. In poche parole Grillo non esclude di saldarsi alla minoranza del Pd per gettare a mare il governo. “Renzi – si legge sul suo blog – sta riuscendo dove non sono riusciti Monti e Berlusconi, sta trattando la Cgil come uno straccio per la polvere: compagni del Pd cosa aspettate ad occupare le sedi e far sentire la vostra voce?”. Quindi, l’affondo: la battaglia per l’art. 18 è “l’occasione per mandare a casa Renzi”.

Più articolata ed “ideologica” la posizione di Giannulli per il quale lo scontro sul Jobs Act “impone che abbiamo tutti molta generosità, mettendo da parte recriminazioni pur giuste, per realizzare la massima efficacia dell’azione da cui non ci attendiamo solo il ritiro di questa infame ‘riforma’, quanto l’occasione per mandare definitivamente a casa Renzi: con l’azione parlamentare e con l’azione di piazza, con gli scioperi, spingendo la minoranza Pd a trarre le dovute conseguenze di quanto accade”.

La svolta dei Pentastellati non è sfuggita ai dirigenti del Pd e a Largo del Nazareno è subito cominciata l’operazione respingimento. Naturalmente, a colpi di post. E la circostanza che a guidarla sia non un dirigente di seconda fascia bensì il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, è un ulteriore indizio di quanto il Pd tema un’offensiva del Cinquestelle sul tema del lavoro. “Caro Grillo – scrive Speranza – è il tuo populismo il vero nemico delle sinistra. il Pd vuole riforme e diritti per tutti. Tu stai con Farage”. L’incursione dei Cinquestelle mette in allarme anche Vendola, lestissimo a prendere le distanze dai grillini prendendo a pretesto i loro compagni di viaggio in Europa: “Su alcuni temi – ha dichiarato il leader di Sel – trovo Grillo non dissimile da Borghezio, quando parla dei migranti lo fa con la stessa violenza e volgarità. Mi ha molto impressionato – ha aggiunto – la collocazione di Grillo all’estrema destra, in Europa. E’ veramente spaventoso”.  Renzi è salvo, almeno per ora.

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