Intruso alla Casa Bianca: che fine hanno fatto gli 007?

20 Set 2014 11:48 - di Bianca Conte

Attimi di panico alla Casa Bianca: un uomo di 42 anni, Omar Gonzalez, del Texas, improvvisamente scavalca la cancellata che circonda l’edificio presidenziale Usa e si dirige di corsa verso le porte del portico nord. Immediata la reazione del servizio di sicurezza: un’azione ripresa dai video delle telecamere che blindano la sede istituzionale, prontamente diffusa sul web e rilanciata dalle notizie diffuse via Twitter da alcuni giornalisti presenti, solerti nel postare sul social network il racconto di alcuni agenti del secret service schizzati verso l’aula nord della White House.
Casa Bianca che è la seconda volta in pochi giorni che viene violata: la prima intrusione risale all’11 settembre scorso, e anche in quel caso, per fortuna, non ci sono state conseguenze: si è trattato di un malintenzionato abile nello scavalcare l’inferriata che delimita il giardino, fermato quasi subito. In quei concitati attimi Barack Obama e famiglia erano già lontani da casa, così come anche in questa seconda mini-infrazione: la famiglia presidenziale, infatti, era partita circa un’ora prima per la residenza di Camp David per trascorrere il fine settimana.
Comunque l’allarme dovuto all’improvvisa e inspiegabile intrusione è rientrato praticamente subito, grazie al tempestivo intervento degli addetti alla sicurezza che sono riusciti a bloccare il sospetto e ad evacuare parzialmente l’edificio: giornalisti e staff presidenziale sono stati fatti allontanare dal complesso residenziale uscendo dall’ala ovest e sono potuti rientrare solo dopo un’ora. Un’ora di sconcerto e confusione. Momenti racchiusi in quei pochi istanti diffusi in Rete che lasciano davvero esterefatti: non è la sequenza di un film d’azione, e neppure il video di una simulazione, ma sono scorci di paura che richiamano alla memoria le immagini – ben più drammatiche certo – dell’attentato a Ronald Reagan, come noto vittima nel 1981 dell’aggressione armata di uno squilibrato, John Hinckley, che avrebbe poi confessato di essersi reso protagonista del folle gesto solo per far colpo sul suo idolo: l’attrice Jodie Foster. Al momento, invece, non è chiaro per quale motivo il sospettato abbia scavalcato la recinzione e si sia catapultato verso il portico, sordo all’alt intimato a più riprese dagli agenti che lo hanno poi immobilizzato nell’area settentrionale del parco presidenziale. Anche perché, tuttora, i servizi segreti a stelle e strisce tacciono rigorosamente sull’accaduto. Forse per oscurare l’increscioso incidente in un momento in cui l’immagine dei mitici 007 accusa di perdere colpi un po’ ovunque…

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