Tifoso ucciso, la perizia conferma: ha sparato il romanista De Santis, polvere da sparo trovata sulle sue mani

21 Ago 2014 19:11 - di Redazione

C’è un punto fermo nella vicenda di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto a Roma dopo settimane di agonia in seguito a una sparatoria avvenuta nei pressi dello Stadio Olimpico, prima del match Roma-Napoli: le indagini stub, cioè l’analisi della presenza di polvere da sparo sulle mani dell’ultrà romanista Daniele De Santis, fortemente sospettato di essere l’autore dell’omicidio, confermano che l’uomo ha effettivamente sparato. Sulle sue mani, infatti, è stata riscontrata presenza di polvere da sparo, compatibile, dunque, con lo scenario ricostruito dagli investigatori e dagli inquirenti romani.
«C’è soddisfazione dal punto di vista legale perché si è accertato che De Santis sia uno dei responsabili dello sparo nei confronti di Ciro Esposito. Dalle prime indagini pareva che l’uomo avesse sparato con i guanti e c’era bisogno di ulteriori conferme che sono arrivate – esulta l’avvocato Angelo Pisani, che rappresenta la famiglia Esposito, commentando così le notizie di stampa secondo cui la prova dello stub avrebbe confermato la presenza di tracce di polvere da sparo sulla mano sinistra di Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso arrestato con l’ipotesi di omicidio volontario dopo gli scontri che lo scorso 3 maggio hanno preceduto la partita tra Napoli e Fiorentina – Oggi – aggiunge Pisani, intervenuto a Radio Crc – abbiamo la conferma della grave responsabilità di De Santis che ha sparato, ma le indagini proseguono per capire le motivazioni del gesto criminale e gli altri colpevoli coinvolti. Mi auguro che De Santis si penta del suo gesto perché la violenza negli stadi non deve esistere, il perdono della famiglia di Ciro deve essere un esempio per tutti».
Gli incidenti che avevano portato al mortale ferimento di Ciro Esposito, spirato dopo settimane di agonia in ospedale, erano scoppiati all’improvviso lungo via Tor Di Quinto, l’arteria stradale che collega la consolare via Flaminia alla zona di Ponte Milvio e, quindi, all’adiacente Stadio Olimpico. Una strada, via Tor di Quinto, che è un passaggio obbligato per chi, provenendo da fuori Roma intende raggiungere lo Stadio capitolino. Su quella strada, peraltro, proprio in prossimità del luogo dove sono esplosi, violenti, gli incidenti fra le opposte tifoserie, c’è una delle più grandi caserme dei carabinieri della Capitale. Una circostanza che non sembra aver minimamente preoccupato l’ultrà romano Daniele De Santis il quale, secondo la ricostruzione, assieme ad altri amici, ha dato l’assalto a un autobus di tifosi della squadra avversaria provocando la reazione dei tifosi napoletani e, quindi, gli scontri sfociati, poi, nella sparatoria che, a pochi metri dalla caserma Salvo D’Acquisto dell’Arma, ha ferito a morte il giovane napoletano Ciro Esposito.

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