Libia nel caos, va in fiamme un impianto petrolifero. Intanto gli stranieri fuggono dal Paese

28 Lug 2014 18:06 - di Redazione

Libia nel caos, tra bombe, incendi e combattimenti. Un razzo ha colpito un serbatoio di carburante a 10 miglia da Tripoli causando un gravissimo incendio che rischia di provocare una catastrofe, come ha riferito il portavoce della società petrolifera Noc spiegando che i vigili del fuoco non sono riusciti a circoscrivere le fiamme e sono stati costretti ad abbandonare il luogo dove ora si teme un’esplosione, con effetti fino a un raggio di 3-5 chilometri. I residenti sono stati invitati ad abbandonare la zona, teatro negli ultimi giorni di scontri tra milizie rivali. Successivamente si è appreso che l’incendio è totalmente fuori controllo. Lo rende noto il portavoce della Compagnia nazionale libica di petrolio, facendo sapere che «i vigili del fuoco hanno lasciato definitivamente il sito». Intanto è grande fuga dal Paese: l’azione di far evacuare il personale dell’ambasciata Usa da Tripoli è «coerente con la mia responsabilità di proteggere i cittadini americani, dentro e fuori il Paese, e a sostegno della sicurezza nazionale e degli interessi politici all’estero». Così il presidente americano Barack Obama, in una lettera, ha spiegato la decisione di far evacuare lo staff diplomatico americano dalla Libia allo speaker della camera dei rappresentanti e al presidente temporaneo del Senato. Anche la Germania ha richiamato il personale diplomatico dalla Libia. Lo ha affermato a Berlino un portavoce del ministero degli Esteri in conferenza stampa, parlando di evacuazione. L’ambasciata a Tripoli, tuttavia, «non è ancora chiusa, e impiegati locali sono tuttora in servizio». A causa della pericolosità della situazione, Berlino aveva invitato i cittadini tedeschi a lasciare il paese nel weekend, mettendo in guardia dal sito del ministero dal rischio di rapimenti e attentati. Anche l’Austria ha deciso lo sgombero della propria ambasciata a Tripoli: tutto il personale, diplomatico e non, verrà trasferito, secondo quanto annunciato a Vienna dal ministero degli Esteri. La precaria situazione di sicurezza suggerisce di lasciare il Paese il prima possibile, si precisa. La misura vale anche per i turisti: dopo un avvertimento che sconsigliava viaggi in Libia, il ministero sollecita ora tutti i cittadini austriaci a lasciare il Paese. Tra coloro che hanno deciso l’evacuazione dei propri cittadini, la Germania, la Gran Bretagna, la Francia e l’Olanda, mentre Gli Stati Uniti già tre giorni fa avevano trasferito tutto il personale diplomatico fuori dal Paese. Nessun ordine di evacuazione, ma gli italiani che hanno voluto lasciare la Libia sull’orlo di una nuova guerra civile, hanno potuto farlo «sotto protezione». E sono più di 100, ha reso noto la Farnesina, quelli trasferiti fuori dal Paese negli ultimi giorni.

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