Il giallo del Tour allo “squalo dello Stretto”. L’italiano Nibali si laurea signore delle Alpi

19 Lug 2014 16:54 - di Guglielmo Federici

Sì, certo, c’è ancora tempo per arrivare a Parigi, il 27 luglio è lontano e lo scoglio più duro,  quello dei Pirenei ci attende al varco. E naturalmente facciamo tutti gli scongiuri del caso per non passare per uccelli del malaugurio. Ma nel frattempo gioiamo. C’è un campione vero lassù sulle Alpi, un uomo in maglia gialla ed è italiano. Forza Vincenzo Nibali. Non ce n’è stato per nessuno nella prima tappa della temibile due giorni di Alpi. Nibali ha dimostrato finora di essere il dominatore del Tour de France scrivendo una pagina bellissima a  Chamrousse, nel giorno del centenario di Bartali. Lo Squalo dello Stretto è arrivato ancora una volta in solitaria trovando il terzo sigillo personale, incrementando in classifica generale su Valverde e su un Porte in crisi nera. Era dai tempi del grade Gimondi nel 1965, o più di recente da Pantani nel 1998 che un ciclista italiano non scriveva una pagina così entusiasmante. Certo, non dimentichiamo che del Tour mancano ancora otto tappe e tante insidie, ma se non avete tolto del tutto i tricolori dai balconi dopo l’esito dei mesti Mondiali di Calcio, facciamoli sventolare ancora un po’. Nel fine settimana Nibali dovrà difendere la maglia gialla  nella tappa Grenoble – Risoul, 177 km e nella
Tallard – Nîmes, 222 km. Del resto è Nibali stesso saperlo prima di tutti: «C’è ancora molto da pedalare…», dice davanti alle telecamere dopo averci regalato una vittoria indimenticabile. Per Vincenzo è la terza affermazione in questo Tour, dopo il contropiede vincente di Sheffield e l’assolo a La Planche de Belles Fille, nel giorno del ritiro di Contador. Ma è stata la sua prima con la maglia gialla. Ed è stata la sua undicesima tappa in giallo, sulle 13 di questo Tour.

Figlio del Sud, ragazzo semplice, ama stare in famiglia e non tira a far tardi Vincenzo, un campione che  forse ha sorpreso i più distratti, ma di cui conosce bene la stoffa chi segue il ciclismo. Professionista dal 2005, ha vinto la Vuelta a Espana 2010 e il Giro d’Italia nel 2013, due edizioni della Tirreno-Adriatico ed è il secondo italiano, dopo Felice Gimondi a essere salito sul podio di tutti e tre i Grandi Giri. Ha vinto il titolo di campione nazionale italiano appena ora nel giugno 2014. Forza Vincenzo.

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