Ucraina, scambio di accuse tra Kiev e i separatisti: il piano di pace non decolla

21 Giu 2014 20:21 - di

Non accenna a diminuire la tensione tra Kiev e Mosca, malgrado i “piani di pace” presentati. Infatti il piano di pace ucraino non deve avere «un carattere d’ultimatum», dice il Cremlino precisando che il piano sarà irrealistico finché il governo di Kiev non accetterà di far partecipare i rappresentanti dei separatisti ai negoziati di pace. Il presidente russo Vladimir Putin dice comunque di sostenere il cessate il fuoco ordinato dal suo omologo ucraino Petro Poroshenko e la sua volontà di mettere fine alle violenze ed «esorta tutte le parti belligeranti a fermare ogni ostilità e iniziare i negoziati». Il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha definito «molto allarmante e inquietante che nell’Ucraina dell’est si assista a una intensificazione dell’operazione militare ucraina» nonostante il cessate il fuoco unilaterale annunciato venerdì da Kiev. Lavrov, che é in visita in Arabia Saudita, è inoltre tornato a criticare il piano di pace del presidente ucraino perché non prevede negoziati con i separatisti, cosa che secondo lui viola l’accordo di Ginevra di aprile. E oltre alla guerra sul campo c’è anche la guerra dei comunicati: i miliziani separatisti continuerebbero ad attaccare le truppe di Kiev nonostante il cessate il fuoco unilaterale da parte delle forze ucraine regolari. Lo riferiscono i media ucraini. Secondo le guardie di frontiera, tre militari sono rimasti feriti negli scontri. Il direttore di “Resistenza informativa”, Dmitro Timchuk, citato dall’agenzia ucraina ufficiale Ukrinform, parla invece di nove feriti vicino ai posti di frontiera di Izvarino e Uspenka. La crisi ucraina è sempre al centro delle diplomazie occidentali, soprattutto dopo che esse hanno compiuto una decisa scelta di campo: il presidente Usa Obama ha parlato in queste ore al telefono con la cancelliera Merkel e il presidente Hollande della crisi e, riferisce la Casa Bianca, i tre leader hanno espresso soddisfazione per il cessate il fuoco unilaterale proclamato dal presidente ucraino, sottolineando anche la necessità che la Russia ritiri le sue forze dalla frontiera e interrompa il flusso di armi verso i ribelli. In caso contrario, hanno concordato che Usa e Unione Europea adotteranno ulteriori misure per imporre nuovi costi alla Russia. Come si ricorderà, il cessate il fuoco è avvenuto contestualmente alla presentazione del piano di pace di Kiev che prevede alcuni passi, tra cui un’amnistia per i separatisti che non si sono macchiati di reati gravi e il lancio di un processo di decentramento del potere. Per avviare il suo progetto Poroshenko ha promesso di ordinare alle truppe di Kiev di cessare il fuoco in maniera unilaterale in modo che i miliziani filorussi abbiano modo di deporre a loro volta le armi. I separatisti dovranno anche liberare i loro prigionieri e sgomberare tutti gli edifici amministrativi occupati in modo da permettere agli organi del potere locali di tornare a lavorare regolarmente.

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