L’ipotesi di chiusura dell’Unità esalta Grillo: «Più giornali vengono liquidati, meglio è…»

18 Giu 2014 12:45 - di Guido Liberati

«Il nuovo vento della Rete e della fine, lenta ma implacabile, dell’editoria assistita sta producendo i suoi effetti: la scomparsa dei giornali. Un’ottima notizia per un Paese semilibero per la libertà di informazione come l’Italia. Meno giornali significa infatti più informazione». Alla faccia dell’Articolo 21 della Costituzione e dei principi più elementari di democrazia Beppe Grillo saluta così la notizia della messa in liquidità de l’Unità, definendo “bacio della morte” le intenzioni di Renzi di rilanciarne il “brand”. «Licenziamenti – prosegue il post del blog pentastellato – sono in corso un po’ ovunque da tempo, ma il caso più drammatico è quello dell’Unità che ha ormai solo appassionati lettori (forse collezionisti), 20.200 copie vendute nel mese di maggio. I 57 giornalisti hanno preso l’ultimo stipendio ad aprile e hanno terminato in questi giorni i due anni di solidarietà. Un augurio per una nuova occupazione va a loro e in particolare alle colonne portanti Oppo e Jop. L’Unità è stata messa in liquidità». «C’è però – prosegue ironico il post – una buona notizia per i trinariciuti, Renzi ha dichiarato “Dobbiamo tutelare un brand, abbiamo bisogno di ripartire…”. Non ha detto però con quali soldi. Insomma Unitàstaiserena, il bacio della morte. Il direttore del giornale Bonifazi ha precisato su Renzi “Mai parlato con lui, i nostri rapporti sono molto british”. Finora l’Unità aveva avuto con il governo di turno un approccio diverso, molto più pragmatico, del tipo “caccia la grana”. Si prende atto che oggi sia diventato british e meno attento ai finanziamenti pubblici pagati dalle tasse dei cittadini. #Unitàstaiserena».  E l’ironico hashtag #Unitàstaiserena soddisfa gli istinti più beceri dei seguaci grillini. Commenti che vanno dalle espressioni di esultanza:  «Se chiude mi faccio un bel brindisi alla faccia di quei finti comunisti». Ad auspici ancora più truculenti ospitati tra i commenti del blog di Grillo: «Devono restituire i soldi dei finanziamenti con i propri beni personali, dal direttore fino all’ultimo dei giornalisti». Perché il delirio dei grillini non finice mai.

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